Recensione “Uova in camicia… e altre storie di (stra)ordinario coraggio” di Angelo Nairod

 

 

 

È nell’ordinario che ciascuno di noi deve trovare un coraggio straordinario. Nelle sfide di tutti i giorni, nelle avversità che si presentano in ogni istante. Così, con (stra)ordinario coraggio, i protagonisti della raccolta combattono con una dignità intoccabile, a testa alta e senza mai piegarsi. L’originalità di queste storie risiede nella sorprendente umanità che condensano, scevra da futili retoriche. Altrettanto sorprendente lo scavo psicologico nei personaggi, i quali – ciascuno dalla propria prospettiva – offrono il loro sguardo sulla realtà contingente, dura e complessa. Quella di Teresa di fronte al figlio in coma; quella della madre-pittrice affetta dalla sindrome di Tourette; quella di Andy, che riesce a diventare il più giovane presidente gay del suo Paese. Andy, che molto ha in comune col giovane Paolo, cresciuto come Paola. A legare in qualche modo i due è la maestra Greta, in un intreccio che man mano si dispiega e offre acqua fresca tanto al vorace lettore assetato – che cerca il ritmo e il dinamismo – quanto a quello più introspettivo, che nell’oggetto-libro vuole trovare le risposte, le domande… e perché no: il dubbio.

Una serie di racconti, di sfide e di avversità, sotto forma di coraggio, di protagonisti che escono allo scoperto per la prima volta e affrontano il mondo esterno.

Originale a tratti inverosimile, strano e diverso allo stesso tempo, scorrevole la lettura, fluida la scrittura, ti ritrovi a scoprire ad ogni capitolo protagonisti eterogenei con un unico filo conduttore, la loro diversità e il loro coraggio nell’affrontarla.

Molto introspettivo, tematiche abbastanza difficili da affrontare ma scritte con molto tatto e sotto forma di diario.

Transgender, gay, omosessuali in generali, cambio d’identità, anzi meglio dire la scoperta della vera identità, forti i temi, semplici le parole.

Un plauso all’autore che ha saputo donare voce a protagonisti che di solito vengono tenuti “zitti, muti e immobili”.

ELEONORA

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