Recensione “Una donna vulcanica” di Grazia Stancampiano

 

Ninetta, nata alle pendici dell’Etna e sopravvissuta ai bombardamenti del ’43, inizia una nuova vita insieme alla sorella, tra povertà e lotte quotidiane. Protagoniste di una serie di eventi rocamboleschi, tra solitudini e amori tormentati, cresceranno e impareranno ad andare avanti malgrado le avversità dell’esistenza. Ninetta, col suo carattere forte e tenace, è lo specchio di una generazione che ha silenziosamente lottato per i diritti della società contemporanea, assaporando solo per un breve attimo la gioia dell’amore vero e della libertà.

 

La storia di Ninetta, una bambina divenuta donna troppo presto, con il suo carico di sogni e desideri troppo grandi per la vita che l’attendeva.

È nata ad Adrano, sopravvissuta ai bombardamenti del 1943 tra le truppe tedesche e quelle anglo-canadesi.

Una donna dal carattere forte, tenace e caparbia, capace di adattarsi agli eventi imposti, alla vita che ne consegue, bimba, donna, sposata con un uomo di campagna, instancabile sognatrice, al passo con la moda, le spese mondane e superflue.

Una vita modesta che urlava per quei sogni troppo grandi e invadenti di Ninetta, una vita di sacrifici, lotte e liti per quel qualcosa in più da ottenere, il lavoro al nord.

Le basi della nostra generazione in un libro scorrevole e piacevole da leggere.

 

 

 

firma Claudia

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