Recensione “Ritorno alla vita. IMI, la resistenza dimenticata” di Beppe Pellegrino

“Ritorno alla vita” è la storia di un soldato del Regio esercito italiano che racconta al figlio il viaggio del suo ritorno a casa dal campo di concentramento di Mauthausen. Nel rievocare le lunghe e drammatiche peripezie affiorano mille ricordi, che spaziano dall’infanzia dell’uomo alla donna che amava e che non ha potuto sposare, passando per il giorno dell’arruolamento e gli episodi della campagna di Grecia. Il soldato racconta poi il tentativo, dopo l’8 settembre, di sfuggire all’arresto dei tedeschi, la successiva deportazione e la fuga da Mauthausen, culminata con la cattura al confine con la Svizzera. Fino alla liberazione da parte dell’esercito americano, datata 5 maggio 1945. Il soldato protagonista dei fatti narrati è stato il padre dell’autore.

 

Un viaggio attraverso i ricordi stanchi e tristi di un padre che ha tenuto tutto dentro, per molto tempo.

Un tema da elaborare, un ragazzo curioso, la seconda guerra vista in maniera diretta e situazioni che vengono taciute o, forse, semplicemente dimenticate.

IMI, ovvero Internati Militari Italiani, la resistenza dimenticata, coloro che hanno subito in silenzio e mai elogiati.

Un pomeriggio come tanti, dopo lunghi silenzi, ecco che inizia il racconto: “Questa è una storia molto particolare, una storia che ha a che fare con gli anni bui del Ventennio fascista, del nazismo tedesco, del comunico russo… una storia che ha sconvolto la vita di molti.

Quei ricordi che affaticano e che portano a galla dolore, fame, freddo e tristezza, Mauthausen vive ancora in quel passato e ha affondato le proprie radici nel presente.

Una storia genuina, ricca, storica, fatta di affetti e di lacrime, di stenti e di speranza, un racconto di un padre che mette a nudo la propria mente e i propri pensieri a un figlio troppo giovane, con parole semplici e fatti concreti.

I sogni svaniti, le speranza soppresse, quel presente che faceva male e dal quale non si vedeva la fine, adesso sono solo ricordi e, condividerli, fa ancora tanto male.

Una lettura per non dimenticare, un racconto adatto anche come testo scolastico, uno scorcio dell’Italia e della sua resistenza che per fin troppo tempo è stata dimenticata.

Semplice eppure d’effetto, questo libro l’ho amato e ho sofferto insieme al protagonista in quei racconti che avevano il gusto amaro del passato mai dimenticato.

 

firma Claudia

 

5 stelle
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