Recensione “La malinconia dopo ogni passo” di Cristian Buccisano

 

 

 

Una delle peculiarità della scrittura di Buccisano è un’apparente trascuratezza nell’esprimere concetti altissimi con uno scarto continuo, una mescolanza inesausta di alto e basso, la coesistenza di linguaggio comune e preziosità lessicali. Come a voler rivendicare la sorpresa stessa dell’esistenza, con il suo sonno da rettile e i suoi colpi di coda. La malinconia è, appunto, a ogni passo: la coesistenza del vivere e del suo scorrere, l’impossibilità che ci possa essere un’intima simbiosi e aderenza tra il sentire e il tempo senza riflessione dolorosa.

Riflessioni di vita in versi di un autore che riesce ad esprimere al meglio la malinconia dell’esistenza.

Pensieri elaborati in piccole poesie dal sapore dolce-amaro, passione, amore, malinconia e… vita.

“E non sarà la fine ma l’inizio di qualcosa che finirà ugualmente, non sarà una guerra ma un viaggio tra molte speranze e poche illusioni, giorni pieni di vita, scorciatoie.”

La poesia che più ho amato è stata “Incompiuto”: “I colori sfumati di un amore incompiuto scandito da verità sussurrate dall’alto a una coscienza inerme”, e “Convalescenza”: Il mio cuore raffermo l’inverno e suoi passi, il tuo sentire.”

Una raccolta che ho adorato, che mi ha fatto leggere con le lacrime agli occhi, che mi ha tenuto il cuore leggero e la mente libera.

ELEONORA

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