Recensione “Il balcone in pietra” di Dagmara Bastianelli

 

 

 

Quella della ragazza dai due nomi è una storia fuori dal tempo, sospesa tra la Polonia e l’Italia. Attraverso gli occhi di narratori particolari si snoda la vita di questa giovane speciale che, muovendosi avanti e indietro in viaggi reali e dell’anima, dovrà accogliere dentro di sé il peso e la meraviglia di una doppia identità, testimone e custode di tradizioni antiche e nuove scoperte. Un’avventura del cuore che esplora la profondità dei legami attraverso le verità e le distanze, “Il balcone in pietra” è il punto di partenza per ogni ricordo felice.

Questa è la storia di una ragazza dai due nomi, una storia che si divide tra Italia e Polonia. Una storia ricca di tradizioni. Come sfondo ci sono Cracovia, una mamma e una figlia, la giostra della vita che gira vorticosamente, e il balcone il pietra, testimone di tanto amore, felicità ma anche di molte incomprensioni. Queste due donne amano in modo così passionale, ma si sentono incomprese anche dai propri consanguinei e non sanno esprimere i propri sentimenti. Si trasferiscono in Italia e qui si sente l’amore per questa nuova terra che offre molte opportunità ma che non le capisce, perché, per quanto in un luogo ti senti a casa, resti sempre spezzato a metà.

La storia è narrata in modo molto particolare, sembra di vivere il libro guardandolo da una finestra. Mi sono molto immedesimata in queste due donne, madre e figlia, e nei loro battibecchi. Ho molto pensato a loro due, che si trasferiscono in paesi cosi diversi da quello da cui provengono, e poi viene quasi impossibile tornare a casa perché, comunque, anche nella nuova terra si sentono in casa e si sentono divise a metà.

firma Claudia

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