Review Tour “La ladra di perle” di Fiona McIntosh

 

 

 

Quando a Severine Kassel viene chiesta una perizia su alcune preziose perle bizantine appena prestate al British Museum, lei accetta senza esitazione: dopotutto è un’esperta di gioielli antichi ed è perfettamente in grado di svolgere un lavoro del genere.

Ma non appena Severine si trova davanti le perle, il suo passato ritorna con violenza. Quelle perle appartengono alla sua famiglia e si portano dietro ricordi che lei ha cercato di dimenticare per oltre vent’anni.

La rivelazione di Severine dà vita a una ricerca frenetica dell’ex soldato nazista, Ruda Mayek: colui che le ha sconvolto la vita. Con l’aiuto di un agente del Mossad in pensione, Severine è disposta a tutto per rintracciare Ruda.

Ma l’avvocato che si occupa del prestito delle perle, l’unica persona in grado di aiutarli, è vincolato dal segreto professionale. Mentre Severine segue le tracce di Mayek, tutte le sue certezze vanno in frantumi. Forse i segreti che ha custodito per tanti anni stanno per essere rivelati.

Quanto può soffrire un lettore? Quante lacrime e orrori può sopportare?

Questo libro ha messo a dura prova la mia quiete, le lacrime versate e le smorfie di dolore sono state tante, ma sempre meno delle atrocità sofferte dalla protagonista.

E’ il mio genere, lo ammetto a chiare lettere. Amo questa parte della storia e amo le storie strappalacrime.

Anche se sono emotiva? Si eccome, le amo e le leggo con amore.

Un viaggio tra cruenti ricordi, sangue e guerra, e un mostro in agguato.

Chi è Severine?

Chi è Katerina?

Il ritrovamento delle perle ottomane, e il passato che irrompe prepotentemente nella sua vita.

Molti personaggi entrano in scena, Daniel, Petr, Hersh, Edward, Ruda, una storia infinita, di dolore, di amore, di famiglia, di storia.

La famiglia Kassowicz, e l’unica erede rimasta.

Lei, il collegamento, la sua Katka.

“Eravamo una famiglia felice; ero la più grande di vari figli. Dopo di me arrivò Lotte, poi le gemelle, Ettel e Hana, e infine l’adorato Petr.”

Un mistero dietro ogni pagina, una storia che scorre dietro pagine ingiallite e dietro ricordi ancora vividi del passato.

Abbiamo i kindertransport per la salvezza. Le marce per i Terezin.

E le bellezze di Praga con il Klementum e della Francia con il Musee de l’Orangerie e tanto altro, a controbattere la bruttezza della guerra e quei ricordi che fanno tanto male. Il quadro di Monet che dà pace in un contesto che grida solo guerra.

Un racconto, una storia, dolore, sangue, crimini di guerra, stupro, e ancora dolore.

Il mostro dietro uno sguardo amico.

“Sento che siamo arrivati alla parte più difficile della sua storia – Non tanto la più difficile, quanto la più terrificante. Quando ti trovi di fronte al male nella sua forma più pura. E’ l’abominio che ti rende viva, che ti fa aggrappare alla vita, sopravvivere a ogni costo.”

Ricordare.

Rivivere parte di quella storia che si vuole solo rimuovere, eppure sta lì, in quel posto che fa da corazza alle emozioni, inscindibile parte di noi stessi.

“Non sono pronta a innamorarmi.”

Persa tra i ricordi a raccontare la storia, la sua storia “Fu in quel momento che decisi di lottare, di sopravvivere. E’ difficile contrastare l’istinto, la mente mi diceva di arrendermi e attendere la morte. ma l’animale che era in me prese il sopravvento.”

Afflitta, devastata, sanguinante, macchiata, abusata, sola.

Severine ricomincia a vivere e attraverso quei ricordi chiusi in un cassetto cambia vita.

Osservatore e Coccodrillo, per lo stesso fine. Lei.

Ma la storia non ha chiuso ancora il cerchio.

Il ritorno del mostro, e in questa realtà che lo si deve sconfiggere.

Forte, tenace, donna contro la bambina di un tempo, forza contro ingenuità.

Ho lasciato il cuore in questa storia, e parecchie lacrime, una storia commovente, fuori dal comune, una bimba diventata donna troppo in fretta, ed un mostro che ha saputo rubare oltre gli anni e i tesori di famiglia anche la vita, i sentimenti e la speranza ma non la forza.

Una storia coinvolgente, una penna graffiante, un autrice che ha saputo cogliere l’attimo in un’epoca, la pace nella guerra.

Una dinamica e una ritmica incalzante, colpi di scena dietro l’angolo, e una protagonista che ha saputo tenere testa alla morte.

ELEONORA

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