Review party “Yay or Nay – La moglie ideale” di Cinnie Maybe

Archibal Cavendish ha tutto: è ricco, nobile e sfacciatamente bello. Di contro, è altrettanto irresponsabile e immaturo. Per questo, alla soglia dei trent’anni, la famiglia lo mette di fronte a un aut-aut. Gli verranno tolti tutti i privilegi di cui ha vergognosamente abusato grazie al suo titolo durante gli anni, se non dimostrerà di sapersi impegnare nell’azienda di famiglia e, soprattutto, se non si metterà in testa di trovare una moglie adatta al suo ruolo di erede del ducato. Archie decide così di assumere una perfetta sconosciuta, Mack, una tipa sboccata e con i capelli lilla, che non sa nulla di etichetta e convenzioni. Per vivere, la ragazza vende street food con un furgoncino ambulante degli anni Settanta con cui gira per Manhattan, e non ha mai avuto a che fare con un duca.

Tra situazioni tragicomiche, pregiudizi, e confessioni a cuore aperto, Mack e Archie passeranno sempre più tempo insieme, fino all’inevitabile consapevolezza di provare un sentimento che va al di là del contratto che hanno firmato. Ma che succede se, proprio come nelle favole, la strega cattiva scopre l’inganno ed è pronta a far trasformare di nuovo la carrozza di Mack nel furgoncino dello street food?

 

Ultimo bellissimo romance di Cinnie Maybe, ovvero una mia certezza.

 

Lettura scorrevolissima per un romance che si legge da sé. Divertente ma anche profondo, questo romanzo dai pov alternati ci fa entrare nella mente dei due protagonisti, che ci appaiono davanti agli occhi con una semplicità disarmante… e che protagonisti! Due bombe a orologeria pronte a scoppiare in qualunque momento. Dove amiamo subito quella femminile, abbiamo molto lavoro davanti a noi per quello maschile.

Mack è una ragazza che non si è mai data per vinta, abbandonata da due genitori incapaci, ha trovato conforto e conoscenza a casa della vicina. Una donna che le ha aperto la strada per il futuro…

Archie è un ribelle figlio di papà che, pur di essere notato, ne combina di ogni! Abituato agli agi della bella vita, si ritrova a dover fare i conti con quello che dovrebbe essere il suo lavoro. A quasi 30 anni non fa che essere il re delle feste e dei titoloni di giornale. Non sa cosa significhi lavorare, almeno fino a quando la sua famiglia al completo non lo costringe a prendere una decisione: se vuole che gli vengano sbloccati i conti, dovrà prendere sul serio l’azienda che il padre gli lascerà e trovare moglie. È pur sempre un duca e deve dimostrarsi all’altezza delle aspettative.

 

È interessantissimo vedere la crescita di Archie, quella maggiore in questo romanzo, e ho davvero apprezzato che, una volta tanto, sia l’uomo a dover prendere in mano le redini della propria vita e capire cosa farne.

La protagonista femminile non è da meno: giovane donna con una grinta che fa paura, mette in pausa il proprio lavoro di cuoca di street food e diventa dipendente del conte, nella pantomima: lui ha bisogno di una finta moglie, per far contenti i suoi e farsi sbloccare i conti, lei ha bisogno di soldi per riparare il furgoncino che proprio Archie gli ha quasi demolito.

 

Mi è piaciuto lo sviluppo della storia, il loro innamorarsi piano piano e la mancata consapevolezza, per molta parte del libro, della nascita di questo amore da entrambe le parti. Buttare giù un muro costruito con tanta foga nel corso degli anni ha bisogno di tempo e dedizione ma, a quanto pare, non serve farlo coscientemente.

 

Verso la fine il nostro cuore subirà un colpo ben assestato dalla Maybe, dopo cui la storia sarebbe potuta andare in due modi diversi e confesso di aver amato alla follia la scelta dell’autrice, pur apprezzando e capendo l’altra opzione.

 

Vorrei fare una menzione d’onore per Jaunita e Kyle, due personaggi che, averli come amici nella vita reale, la renderebbe certamente migliore.

 

Quindi, cara Cinnie, grazie, come sempre, per i tuoi libri. Ti prego, non smettere mai di scrivere così che io possa non smettere mai di leggere quello che ci regali!

 

 

 

firma Claudia

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