Review Party “Vieni via con me” di Francesca Redolfi

 

 

 

 

Cloe ha un solo obiettivo nella vita: finire l’università e diventare, un giorno, un’insegnante. Finché non accade l’imprevisto. Sua madre viene licenziata e lei, costretta dalle circostanze, si trova a dover lavorare come cameriera. Così, in un freddo giorno di primavera, s’imbatte nell’insegna del Dandelion, un ristorante di prestigio collocato in un’antica villa appena fuori città. Con l’aiuto di Enzo, il proprietario del Dandelion, Cloe impara a fare la cameriera e ad amare questo mestiere. E forse anche quell’enigmatico capo con gli occhi scuri. Ma con il passare dei giorni, tra delizie di canapè e creme ganache, cioccolato grezzo e stelle di carambole, e accompagnata dall’aroma fruttato, speziato e legnoso di vini e liquori pregiati, Cloe si rende conto che dietro quella villa del Settecento si celano fitti misteri. Cosa ci sarà mai nella vecchia cantina, dove Enzo le impedisce tassativamente di andare? E cosa si nasconde dietro la forte rivalità tra il Dandelion e il suo principale concorrente, il Solari? Per scoprirlo, Cloe dovrà scavare tra taciuti segreti di famiglia. E capire anche che a volte la cucina assomiglia all’amore, più di quanto non si creda.

Ambientazione favolosa, una villa settecentesca.

Un passato misterioso ed enigmatico.

Un nome che sa di poesia e di sogni, Dandelion.

Personaggi semplici e complessi al tempo stesso.

La cover colpisce fin da subito l’immagine del “fiore” estivo crea un effetto sogno.

Le pagine sono tante ma scorrono velocemente, ti ritrovi avvolta nel mistero di quel passato e di quella cantina che non ti accorgi di essere giunta alla fine in un batter d’occhio.

Il romanzo è scritto interamente dal pov femminile, qui devo ammettere che avrei tanto voluto avere il pov maschile, l’autrice sembra quasi accantonare il protagonista dando più luce a Cloe (il motivo del mio punteggio non pieno), quando invece la forza trainante del romanzo è data proprio da quel passato misterioso e fatto di tabù del Mr Prada, ops Enzo.

Mi è piaciuta la famiglia di lei, coesa nelle situazioni critiche e stabile pur mantenendo un pizzico di pazzia.

Una storia da raccontare che ci tormenta fino alla fine.

Un bel romanzo con qualche piccola puntualizzazione e qualche ritocco da perfezionare, come l’epilogo a mio avviso troppo frettoloso, o come l’intrigo creato più da “thriller” che da romanzo rosa, ma è stata una lettura ben piazzata e scorrevole.

ELEONORA

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