Review Party “La luce calda del tramonto” di Vanna Costanzo

 

 

 

È un placido pomeriggio d’estate quando il capitano Peter Jones, di ritorno dall’Europa negli Stati Uniti, piomba nella vita della giovane Cindy Harris. Sin da subito, la ragazza avverte insofferenza nei suoi confronti, dettata dal timore che questi possa portarle via l’adorata sorella Alexandra. Ma l’eroe che ha ammaliato l’intera famiglia Harris, è davvero quel che vuole far credere? E perché gli sguardi che le rivolge sono sempre più ambigui? Sarà la scoperta dell’uomo oltre l’uniforme a far vacillare i pregiudizi di Cindy.
Quando la ragazza dichiarerà guerra al capitano Jones, si troverà a fronteggiare una battaglia contro sensazioni fino ad allora sconosciute, trascinata in un vortice di sentimenti proibiti e segreti inconfessabili.

“La luce calda del tramonto” è il primo volume di una trilogia di formazione ambientata nei decenni più controversi del XX secolo, che tra cadute e rinascite, affetti e guerre, hanno segnato la storia americana e del mondo intero.

Wow! Inizio così la recensione, perchè solitamente i romance storici non sono tra i miei preferiti, ma questo, è semplicemente una meraviglia.

Quello che mi ha colpito di più del libro è la capacità dell’autrice di rendere una parte storica molto importante, moderna, leggibile e soprattutto scorrevole. Come? Sono sicura che ve lo starete chiedendo e quindi ve lo svelo, parlando di amore. Un romance che da speranza, che ti fa vedere l’amore sotto altri punti di vista. Un libro che ti fa veramente capire cosa sia la sofferenza, cosa significa l’attesa e soprattutto cosa significa vivere nel dubbio.

Sin dalle prime pagine mi sono immaginata nei panni di una delle protagoniste, e posso assicurarvi che dopo alcuni capitoli ho sentito nel petto la stessa oppressione che in quel momento stavo leggendo sulle pagine, ho sentito cosa veramente significa la parola disperazione e mi sono detta quanto siamo fortunati in quest’epoca che dista solo circa settant’anni da quella descritta dall’autrice.

Poco più di mezzo secolo in cui il mondo è stato rivoluzionato, in cui l’uso di smartphone e internet sono all’odine del giorno e dove anche le distanze sembrano accorciarsi grazie alla tecnologia.

Un libro che ti porta dolore e speranza allo stesso tempo, un libro che ti fa capire che nonostante siano passati svariati decenni, il colore della pelle di un essere umano è più importante dell’amore, un libro che ti fa capire che la guerra ti cambia, cambia gli esseri umani e cambiano i paesaggi colpiti.

Penso di aver divorato le pagine, di aver pianto e di aver sorriso. Penso di aver sperato e pregato e nonostante questo, la fine del libro mi ha lasciato spiazzata.

Essendo il primo di una trilogia, non vedo l’ora di leggere i prossimi, perchè l’autrice ha ancora tanto da raccontarci.

ELEONORA

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