Review Party “Io sono la contessa” di Cinzia Giorgio

 

 

 

 

Matilde di Canossa: la vita di una delle più grandi donne della Storia
Mentre sta lavorando al restauro di una preziosa copia della Vita Mathildis, la biografia ufficiale di Matilde di Canossa scritta da Donizone, la professoressa Demetra Fusselman fa una scoperta che la lascia di stucco. Nascosto tra le pagine del manoscritto c’è infatti un altro in folio, che riporta una firma inequivocabile: “Matilda. Dei gratia si quid est”. Demetra si rende subito conto di avere tra le mani un vero e proprio memoir, scritto di suo pugno dalla signora di Canossa.
Si dipana così l’epopea della celebre contessa. Una storia inizialmente sciagurata, tra la prigionia insieme alla madre su ordine dell’imperatore Enrico III e il triste matrimonio con il fratellastro Goffredo il Gobbo, ma che cambia in modo decisivo quando l’ancora giovane Matilde decide di prendere in mano le redini della sua esistenza e di fare la Storia.
Tra nobili, papi, intrighi di palazzo, amori e ambizione sfrenata, Matilde racconta la sua versione dei fatti e di come ha cambiato il proprio destino e quello di molti altri.
Amore, odio, passione e ambizione: chi era davvero Matilde di Canossa?

Imparare la storia da studiosi che sanno esporla con passione, come fatto da questa autrice, faciliterebbe l’apprendimento di una materia spesso odiata e trascurata.

“L’umiliazione di Canossa” ci riporta all’Imperatore Enrico IV prostrato nella neve per giorni fuori dal Castello di Canossa, pur di avere revocata la scomunica da papa Gregorio VII. Matilde di Canossa viene citata come la feudataria di quei domini, ma nulla altro.

Leggere di grandi uomini del passato ci pare cosa comune, i libri di storia ne sono pieni, mentre le donne solitamente vengono relegate in secondo piano o ricordate per le loro stramberie o capricci, più che per il reale peso avuto negli eventi.
Matilde di Canossa non fa eccezione e, leggendo della sua vita, non posso che essere lieta che una tale donna possa aver ricevuto, anche se solo in questo romanzo, un rilancio di immagine.

 

Siamo nel periodo storico del saeculum obscurum caratterizzato da una lunga lotta tra impero e papato per il diritto di nomina sui vescovi e il predominio (inteso come potere universale).

Matilde è una donna forte, forgiata da un padre che adorava la sua famiglia, amata da una madre sfortunata che ha subito troppi lutti.

Contessa guerriera a difesa del papato, mente brillante e acuta. Tra i suoi precettori Ildebrando di Soana, il monaco cluniacense divenuto poi Papa Gregorio VII, autore del famoso Dictatus Papae, che dedicò la sua vita, tra le altre cose, alla lotta alla simonia.

 

Matilde non ha mai esitato ad assumersi le sue responsabilità e ad accollarsi il potere che i suoi possedimenti le davano.
Una donna che per istruzione e tempra fu fin troppo moderna per i tempi in cui ha vissuto. Colei che non ha avuto bisogno di un uomo per poter gestire il potere nelle sue mani e che ha detestato le imposizioni subite, matrimonio in primis, mentre avrebbe preferito amare e circondarsi solo di chi poteva godere della sua fiducia.

 

“Sono la figlia di Bonifacio di Canossa, sono nata per governare queste terre e nessuno potrà mai impedirmelo. Nemmeno mio marito”

 

Una creatura fiera e bellissima che ha turbato i sonni di molti uomini, da Arduino il suo maestro d’armi e amante, all’ imperatore Enrico IV, suo cugino col quale ha condiviso il fuoco della passione e della sofferenza.

 

 

“So che aspetto ha la sofferenza. La riconosco in te come in me. Abbiamo combattuto tante, troppe guerre e abbiamo visto troppe atrocità, e ne siamo diventati parte integrante. Abbiamo attraversato l’inferno entrambi”

 

 

 

Ildebrando è stato il suo mentore ed il loro amore è sempre rimasto sospeso, potendosi esprimere solo platonicamente.

 

“Provavo per lui un indefinibile sentimento, un misto di amore, attrazione sessuale, ma anche affetto filiale”

 

Accanto a lei due donne fidate che sono state per anni la sua famiglia: la sua dama di compagnia Caterina e la madre Beatrice. Caterina era come una sorella: la sua confidente, la donna che la faceva ragionare e che si prendeva cura della sua persona così come della sua coscienza.

Mentre la madre, nonostante le abbia imposto un matrimonio, è definita:

“Beatrice era sempre stata il rifugio, la culla, il buon senso.”

 

 

Matilde ha vissuto il periodo a cavallo fra l’alto e il basso medio evo con il piglio di una donna moderna, emancipata, sapendo gestire con sapienza e clemenza i suoi possedimenti, estraendo la spada lottando per quello in cui credeva, portando nel suo letto chi sapeva infuocare il suo animo; ma rimane il dubbio se sia stata soddisfatta della sua vita

 

“Ho amato, in breve, solo uomini che per ambizione, per costrizione o per regole dettate da altri non potevano essere miei. Perché in fondo io amavo di più la mia libertà, e mi stava bene così”

 

Un magistrale lavoro di analisi delle biografie ufficiali, impreziosite dall’opera di fantasia dell’autrice che ha voluto regalarci l’essenza di una donna che ha saputo rendere fiero il genere femminile con la sua determinazione. Una scrittura scorrevole che alterna la biografia di Donizone ad un fantomatico diario segreto ritrovato in grado di rivelare i sentimenti più intimi della donna più potente del suo tempo.

Bellissimo e consigliatissimo per approfondire un periodo storico affascinante.

Anna

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