Recensione”La figlia del mercante di fiori” di Katye Nunn

 

 

 

 

Una storia che si divora pagina dopo pagina
Una favola romantica sospesa tra passato e presente

Cornovaglia, 1887. Alla morte del padre, famoso botanico, esperto di piante esotiche, Elizabeth decide di portarne a termine l’ultima importantissima spedizione alla ricerca di una pianta molto rara e velenosa, che tuttavia, se lavorata con estrema cautela, sarebbe in grado di curare ogni male. La attende un lungo e pericoloso viaggio in mare…
Australia, giorni nostri. Durante i lavori di ristrutturazione nella casa della nonna venuta a mancare, Anna rinviene un cofanetto dall’aria molto antica. All’interno ci sono un diario, un taccuino pieno di disegni di piante, una foto della fine dell’Ottocento, un fiore essiccato e una manciata di semi. Anna riconosce gran parte degli esemplari disegnati, ma non sa a quale specie appartengano i semi. Prova allora a seminarli e al tempo stesso inizia a leggere il diario, che racconta l’avventura di una giovane donna in fuga. Con l’aiuto di esperti botanici cercherà di scoprire la storia rimasta chiusa così tanto tempo nella scatola, e di ripercorrere le vicende di chi ha vissuto molti anni prima di lei, ma la cui esistenza sembra essere indissolubilmente legata alla sua…
Uno straordinario viaggio nel mondo dei fiori alla ricerca di una rarissima e misteriosa pianta che può curare ma anche uccidere
«Due eroine incredibili. Una narrazione trascinante.»
The Women’s Weekly
«La storia di due donne separate da un secolo ma unite nella ricerca dei segreti di una pianta misteriosa, che ha il potere di guarire ma anche quello di uccidere.»
Kate Forsyth

Mi hanno sempre affascinato i romanzi in cui presente e passato si intrecciano per raccontare una storia antica le cui conseguenze si ripercuotono ai giorni nostri.

La scoperta delle origini, di qualcosa di misterioso che riaffiora in modo inaspettato nel presente.

Una storia che lascia il sapore dolce-amaro, come un sorso di caffè, che parla di mistero, di mondi sconosciuti, di persone esistite che hanno lasciato la loro traccia.

Un ripercorrere la storia attraverso racconti, testimonianze, amicizie e parenti sopravvissuti, un viaggio tra presente e passato, un viaggio alla riscoperta di una famiglia separata e distanziata eppure viva.

Kayte è stata delicata nel racconto, lasciando quell’alone di mistero fino alla fine, svelando lentamente la sua opera come solo un’artista sa fare.

Ho viaggiato tra passato e presente, vivendo attimi e storia.

Colpi di scena che ti lasciano a bocca aperta, una piacevole scoperta.

Anna che ritrova le sue origini in un momento della sua vita dove tutte le sue certezze non esistono più, una famiglia ben ancorata ma sperduta.

Il finale è magistralmente lasciato aperto , spero che ci sia un seguito perchè non può lasciarmi così, i miei pensieri vorticano verso un finale degno.

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