Recensione “Vorrei che non fosse amore” di Priscilla Plate

 

 

 

Chiara Sarpi ha ventinove anni, gestisce un’Associazione educativa per minori in difficoltà e ha una vita in apparenza esemplare, ma non è una ragazza come le altre: lei è la figlia di Clemente Sarpi, Sindaco di Anzio, e della Presidentessa del prestigioso Circolo della Vela. Una sera, desiderosa di ribellarsi alla sua vita da Miss Senso Civico, e a causa di una certa quantità di mojito, si ritrova coinvolta in un gioco più grande di lei: ha bevuto troppo, ha scambiato bigliettini piccanti con dei perfetti estranei e ha baciato un uomo che non ha neppure visto in volto, ma che sostiene di spiarla per conto di suo padre. Come se non bastasse, il misfatto è stato immortalato con delle foto sconvenienti. La situazione peggiora quando Chiara scopre l’identità dell’uomo misterioso, e sa per certo che lui le darà del filo da torcere. I due, decisi a eliminare le foto che li ritraggono insieme, si ritroveranno a collaborare, senza esclusione di colpi, e ben presto la loro antipatia reciproca inizierà a celare un’imprevedibile quanto irresistibile passione.

È possibile comandare al cuore e impedirgli di amare chi in realtà vorremmo odiare? Chiara lo scoprirà grazie alle sue illuminanti lezioni di Yoga, a verità scottanti sulla sua famiglia e a una girandola di fraintendimenti ed equivoci degni di ogni vera commedia romantica.

Ho iniziato il libro e non ho alzato gli occhi se non alla parola fine. Tre ore circa di pura e sana lettura.

Un libro che dire e considerarlo scorrevole è poco.

Non aspettatevi colpi di scena, crimini irrisolti, liti all’inverosimile, stanze rosse o colorate, passione allo stremo, ma la semplicità fatta libro.

Una lettura espressa e scritta solo dal punto di vista femminile, lasciando quell’alone di mistero sul personaggio maschile e i suoi pensieri da cavernicolo (suppongo).

Due cuori da decifrare, due vite agli antipodi, la principessa e il povero, la classica ragazza filantropa e il bello e dannato, questa volta nelle vesti del poliziotto.

Il bullo e la vittima nel passato, la ragazza bionda con gli occhi azzurri, ricca e viziata e il ragazzo buono a nulla che non riesce ad imporsi nella società.

Uno strano incontro in un locale ambiguo, uno strano gioco manga e Ataru con Lamù prendono vita nei messaggi da decifrare, e il bacio? (Sto svenendo al solo pensiero).

Quella notte? Da dimenticare, sotto l’effetto dell’alcool, baci irrazionali, occhi bendati, emozioni a palla e ricordi sbiaditi.

Ci si può innamorare di un personaggio taciturno, bello e sexy? Beh ragazze, io sono debole di cuore, dall’innamoramento facile e quindi sono caduta nella rete di Priscilla. Cotta a puntino!!

Mi ha fatto innamorare di quel misterioso ragazzo, senza sapere cosa e come pensa.

“Ti devo tenere alla larga o finirò nei casini… Le cose non sono cambiate ti volevo prima come ti voglio adesso.”

E quella parte “saltiamo insieme nel vuoto? Ti fidi di me?” Stile Titanic, “- Salto io, salti tu.”

Cosa mi è piaciuto del libro? La semplicità della storia, sembravano dei ragazzi della mia città. Da una parte, la principessa del club privato, l’élite dell’élite, figlia del sindaco e con la voglia di trasgressione. Dall’altro? Beh dall’altro c’è lui, occhi blu mare, fisico pazzesco, il fascino della divisa che incombe. OMG!

La scorrevolezza della lettura è il punto forte, quei baci da giramento di testa, il batticuore da adolescente, i dialoghi che, seppur elementari, rendono la storia per quella che è: una lettura estiva, fresca, bizzarra, con un tocco ironico e il romanticismo della commedia rosa.

Ho sognato ad occhi aperti e, a volte, mi sono arrabbiata per quelle piccole incomprensioni di coppia.

I Romeo e Giulietta dei giorni nostri.

E l’amore ne uscirà vincente?

Troppi se e troppi ma, troppi no, troppi dubbi e la fiducia deve essere posta ai primi posti.

Vogliamo parlare della cover? Un’esplosione di rosa, il colore della commedia romantica ed una faccia buffa.

Vogliamo parlare delle lezioni di Yoga? Ecco forse è meglio che la protagonista cambi “sport”, con Matteo Zampa nei paraggi lo Yoga non fa per lei.

Il finale? Ecco, questa è l’unica pecca perché sognavo il cavallo bianco, vabbè magari il cavallo bianco no, però qualcosa di più eclatante, una dichiarazione alla Pretty Woman, e tanti piccoli “manga” in giro.

Ma mi sono divertita lo stesso, ho sentito il batticuore del primo amore, gli occhi sognanti e la voracità della passione.

“Ti tengo stretta per le corna e non ti lascio più.”

firma Claudia

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