Recensione “UPSIDE DOWN” di N.R. Walker

 

Jordan O’Neill non è un fan delle etichette: ne ha già fin troppe. Gay, geek, bibliotecario, inetto sociale, cianciatore nervoso, introverso, outsider. L’ultima cosa che gli serve è aggiungerne delle altre, ma quando si accorge che l’etichetta “asessuale” potrebbe spiegare molte cose, il suo mondo viene capovolto. Hennessy Lang si è trasferito a Surry Hills dopo aver rotto con il suo ragazzo. La sua asessualità ha determinato la fine di molte sue relazioni sentimentali, ma è determinato a restare fedele a se stesso. Sentendo la mancanza del gruppo di supporto che aveva a North Shore, ne fonda uno nuovo a Surry Hills, e lì conosce Jordan che ha appena trovato il coraggio di parteciparvi. Conquistato dalla sua aria un po’ smarrita e spaventata, ma adorabile, Hennessy si sente in dovere di aiutarlo a trovare il suo posto nel mondo. Forse riuscirà a convincere Jordan che la sua vita non è stata messa sottosopra, ma che – per la prima volta – potrebbe essersi finalmente girata nel verso giusto.

 

 

Un M/M che di più dolci non credo averne mai letti.

Siamo a Sidney, Jordan e Hennessy si incrociano ogni giorno sullo stesso autobus; Jordan ha già perso la testa senza nemmeno averlo conosciuto.
Quando, però, si ritrovano allo stesso gruppo di incontro  per asessuali e aromantici, la loro strana storia prende il via.
Una relazione fatta di cinque minuti insieme ogni giorno sullo stesso bus, un gioco fatto di domande più o meno profonde, dove cominciano a intervenire gli habitué che fanno con loro la stessa tratta.
Jordan è un bibliotecario gay e nerd e non ci tiene ad avere un’altra etichetta; quando è sotto stress comincia a sparare frasi che possono rivelarsi delle vere e proprie gag comiche.
Hennessy lavora nel campo della sicurezza informatica ed è attratto da quel ragazzo dolce e imbranato.
L’amore condiviso per la lettura (mi hanno dato dei buoni spunti per nuovi acquisti) e l’essere soprattutto entrambi gay e asessuali, non può essere una straordinaria coincidenza.
In un mondo ipersessualizzato come il nostro, questo romanzo sviscera una sfumatura dell’affettività che raramente si riscontra nei romance.

 

“Vediamo, ci sentiamo ripetere, in maniera implicita o esplicita, che il sesso equivale all’amore”

 

Ed è stata una ventata di aria pura, un’unione di anime senza secondi fini se non il voler stare insieme per pura letizia.

 

“Non c’era eccitazione; il mio corpo di solito non la sperimentava. Ma il cuore mi batteva al triplo della velocità normale e sentivo cantare il sangue, e nel petto mi stava sbocciando un calore che avevo provato poche volte nella vita.”

Mi hanno colpito sia la dolcezza che la comicità che esplodono quando questi due ragazzi sono insieme; il doppio pov ci mostra i sentimenti e le reazioni di entrambi. Intorno a loro amici e colleghi, oltre al fanclub del bus, faranno il tifo affinché riescano a mettersi insieme, spronandoli, consolandoli e facendoli ragionare.

Proprio quello che un buon amico dovrebbe fare!

 

 

Anna

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