Recensione “Unbroken – Aspettami questa notte” di Robin C.

 

Jodie e David vivono sotto lo stesso tetto da quando i genitori di lei sono morti in un tragico incidente stradale. Con il passare degli anni, l’affetto che li unisce si trasforma in amore profondo e bruciante passione. La loro storia, per quanto segreta, è così solida da sembrare inattaccabile. Eppure, durante l’ultimo anno di università, all’improvviso e senza dare spiegazioni, David lascia Jodie, spezzandole il cuore. Jodie prova in tutti i modi a capire cosa sia successo al ragazzo che diceva di volerla sposare, perché si sia allontanato e l’abbia sostituita con una nuova ragazza che esibisce a ogni occasione. Ma notte dopo notte, tra le mura della casa che ancora condividono, David cede e torna da Jodie, maledicendo sé stesso perché non sa controllare il desiderio che ancora ha di lei. Jodie capisce che David nasconde un segreto, qualcosa di inconfessabile che lo ha cambiato e che rischia di distruggere per sempre il loro amore…

 

Quanto può far male un cuore a pezzi?

Una storia toccante, romantica, dolorosa, passionale, immortale.

Letta nel lontano 2019 ma riletta questa settimana nella nuova veste di Unbroken, è una ripubblicazione, quindi la storia non è cambiata,  ma Robin va letta e riletta un centinaio di volte almeno ed è sempre un colpo al cuore ben assestato e piazzato.

L’ho amata, l’ho riamata e a distanza di anni posso solo confermare che è una di quelle storie indimenticabili e incancellabili.

La contraddizione di amore malato e genuino, l’amore tra David e Jodie, inseparabili, unici e maledetti.

“Dio, quanto ti amo. Così tanto che potrei perdermi dentro di te e non tornare più indietro.”

Un amore vissuto nel buio, nelle quattro mura della stanza, testimoni le stelle e quell’appuntamento che sa di promesse, di promesse infrante, di sogni incustoditi e di desideri irrealizzabili.

E’ amore questo, seppur doloroso,  triste, malinconico e distruttivo.

E’ AMORE.

Quante bugie, quante congetture machiavelliche contro due cuori incapaci di vivere soli.

L’ho amato e riamato, l’ho letto e ri-letto ed è sempre la miglior opera della Robin nazionale.

 

 

Anna

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