Recensione “Una dolcissima follia” di Cecile Bertod

 

 

 

Benvenuti a Villaduville. Hubert Durand è un uomo affascinante. Uno psicologo di successo. Ha uno studio a Villaduville, scrive per un periodico francese. “Oggigiorno”. Va in stampa il giovedì.Non potrebbe desiderare nulla di più. La sua vita è indubbiamente metodica, ma perfetta. Tutto cambia, però, quando un violoncellista nottambulo decide di trasferirsi accanto a lui. Da quel momento, per Hubert non c’è più pace. E se c’è una cosa di cui ha un bisogno disperato è di silenzio, altrimenti non riesce a concentrarsi. Costretto ad abbandonare il suo appartamento, compra un bilocale al numero tre di rue de Bouganville. In agenzia gli hanno assicurato che non c’è un solo musicista in tutto il condominio! Sembra il posto ideale per ricominciare. Firma senza pensarci due volte.Ma a Hubert basta mettere piede nel palazzo per capire che la sua vita non sta affatto per tornare al vecchio tran tran a cui era abituato. Gli basta incontrare Charlotte. Chi è Charlotte?Non ne ha idea. Sa solo che abita sopra di lui, che ama la musica hip hop e tre volte a settimana sposta mobili per combattere l’insonnia. Così addio pace, addio tranquillità. Hubert si ritrova punto e a capo. C’è solo un modo per venirne fuori: scoprire cosa combina Charlotte Sourel di notte. Peccato che nessuno voglia aiutarlo. Cosa fa per vivere? Non glielo dicono. Chi frequenta? Nessuno sembra saperlo. Allora chi è davvero Charlotte? E soprattutto: riuscirà l’irreprensibile dottor Durand a resistere ai due occhi azzurri più belli che abbia mai incontrato?

La penna frizzante di Cecile Bertod colpisce ancora.

Un altro suo capolavoro, firmato dalla sua originalità.

Ambientazione? Un condominio di una piccola città francese.

Protagonisti? Opposti, che più opposti non si può. Lui psicologo Hubert, uomo d’un pezzo, irreprensibile, onesto, pulito e integerrimo e la sua precisione metodica. Lei? Beh… lei, Charlotte, è una prostituta di lusso, una dolce e simpatica cocotte, con un cagnolino di nome Ottone.

Genere? La classica commedia romantica alla francese.

Cover? Fantastica.

Malintesi, strani rumori, sedute sulla chaise-longue, condomini curiosi e impiccioni, tutte rende il libro un romanzo da divorare e da scegliere ad occhi chiusi.

Una lettura che ti lascia il sorriso sulle labbra e quel lieto fine che, seppur scontato, non è assolutamente banale.

Tutto è ben descritto, la scenografia la immagini perfettamente, il condominio, i vicini di casa che fanno scommesse, i rumori notturni, il terrazzo per le coltivazioni di fiori, il cagnolino, le facce dei protagonisti e le esilaranti scenette della “cura da psicologo” del dottor Hubì, ops, Dottor Hubert Durant.

firma Claudia

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