Recensione “Una cattiva baby-sitter” di Gilly Macmillan

 

 

 

Cresciuta nella grande e tetra casa di Lake Hall con due genitori freddi e indifferenti, ha cercato conforto nell’unica persona in grado di dimostrarle affetto: la sua adorata tata, Hannah. Ma una notte, all’improvviso, Hannah è scomparsa senza lasciare tracce e la bambina ne è rimasta sconvolta. Ossessionata da quel mistero, non si è mai ripresa del tutto e, crescendo, è diventata una donna scostante e silenziosa, incapace di fidarsi completamente del prossimo. Trent’anni dopo, Jocelyn è costretta a tornare a Lake Hall insieme a sua figlia Ruby e quindi a confrontarsi con il passato. Ma quando un teschio umano viene rinvenuto nel lago della tenuta, tutte le sue certezze iniziano a vacillare. Potrebbe trattarsi di Hannah? Mentre ipotesi inquietanti iniziano a farsi largo nella sua mente, qualcuno bussa alla porta della grande casa.Qualcuno che potrebbe avere tutte le risposte che Jocelyn sta cercando.

Bel thriller, narrazione scorrevole, personaggi ben delineati e misteriosi. Storia avvincente ma finale troppo veloce.

Ho molto apprezzato il modo in cui è stato impostato il rapporto madre-figlia e nonna-nipote. Ho trovato molto interessante la diversità dei vari punti di vista in questi rapporti, il modo in cui l’una pensa che l’altra non l’abbia mai amata, quando in fondo, una madre è pur sempre una madre. Bello come viene narrato il contrasto tra passato e presente.

Mi è piaciuto il modo in cui entra in scena la tata e lo svolgimento. La creazione di questo personaggio è ammirevole, la sua psicologia, tutto il suo percorso di “crescita” e la sua grandissima capacità di vivere con una doppia faccia.

Mi piace la confusione che è stata creata dall’autrice, che non dà modo di capire la verità fino alla fine. Peccato che questa verità, poi, venga svelata troppo velocemente.

Un bel romanzo come questo, che proprio alla fine mi delude in questo modo, mi ha spiazzata. Uno svolgimento del genere, intriso di doppie verità, che si srotola davanti ai nostri occhi in pochissime pagine. Mi è mancato un episodio, l’inserimento di un modo diverso di scoprire la verità. E un finale più pieno.

firma Claudia

ELEONORA

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