Recensione “Un giorno e una donna. Vita e passioni di Christine de Pizan, la prima scrittrice europea” di Nicoletta Bortolotti

 

 

 

Ha detto che uomini e donne sono uguali e che “una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. Ha detto che bisogna fare studiare le bambine e se solo le donne avessero fatto i libri… Ha detto che le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari. Lo ha detto un giorno in cui Parigi era un tempo più che un luogo, e l’anno 1405 era un luogo più che un tempo. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili. Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Donna. Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un’infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre. Il risultato è un libro che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall’altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.

Sullo sfondo la Guerra dei Cent’anni tra Francia e Inghilterra, un racconto epistolare tra madre e figlia, Cristina racconta di sé a quella figlia chiusa in convento.

Il racconto inizia con le vicende più frivole fino ad arrivare a racconti di vita da bambina, il matrimonio, le gravidanze e il rapporto di Cristina con il padre.

La prima scrittrice europea racconta di sé tramite lettere e chiudendo ogni conversazione con baci e abbracci da madre amorevole.

Siamo nel Medioevo e la donna ai tempi ricopre un ruolo marginale a livello culturale e nella società, moglie devota, dedita alla casa e ai figli.

Le prime rivoluzioni idealiste di una emancipata nella mente, conquiste che solo ai giorni nostri, e non proprio totali, stiamo rivendicando noi donne.

Una lettura non proprio leggera se non nelle primissime pagine, il racconto si rende più complesso nelle lettere da circa metà libro, con aneddoti e ricordi della scrittrice, il suo amore per la scrittura e lo studio.

Un libro da far leggere a chi crede che noi donne siamo solo pensieri e nulla di più.

Ha detto che uomini e donne sono uguali e che “una donna intelligente riesce a far di tutto e anzi gli uomini sarebbero molto irritati se una donna ne sapesse più di loro”. Ha detto che bisogna fare studiare le bambine e se solo le donne avessero fatto i libri… Ha detto che le donne non provano piacere a essere stuprate, come molti credono, ma subiscono un dolore senza pari. Lo ha detto un giorno in cui Parigi era un tempo più che un luogo, e l’anno 1405 era un luogo più che un tempo. Lo ha detto nel Medioevo insanguinato dalla Guerra dei cent’anni tra Francia e Inghilterra. Davanti a tutta la corte francese, a re e nobili. Christine de Pizan, nata in Italia, prima storica donna, prima editor, poetessa e scrittrice. Donna. Nicoletta Bortolotti ricostruisce la sua vita, che, dopo un’infanzia meravigliosa al seguito del padre divenuto astronomo reale a Parigi, fu colpita da lutti e rovesci che la lasciarono, giovanissima, vedova e madre. Il risultato è un libro che da un lato sembra provenire dal passato, a partire dalla forma epistolare scelta, che tanti capolavori ha regalato alla letteratura, e che qui si incarna nelle lettere tra una madre e una figlia. E dall’altro è assolutamente moderno. Perché molte delle conquiste sognate da Christine si sono verificate solo in anni recenti, e altre si stanno verificando adesso, o devono ancora farlo.

Vita e passioni di Christine de Pizan, la prima scrittrice europea.

firma Claudia

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