Recensione “Un erede sconveniente” di KJ Charles

 

 

 

Nella Londra vittoriana, un investigatore privato trova la passione, il pericolo e l’amore di una vita mentre dà la caccia a un aristocratico perduto.

Sulle tracce del figlio segreto di un conte, l’investigatore Mark Braglewicz rintraccia la sua preda a teatro, mentre si esibisce come trapezista con la sorella gemella. Aggraziato, bellissimo, sfuggente e forte, Pen Starling è diverso da chiunque altro Mark abbia mai conosciuto in vita sua… ed è anche tutto ciò che ha sempre desiderato. Ma l’acrobata dalla lunga chioma ha un titolo nobiliare e una fortuna da rivendicare.

Pen non vuole vivere come un uomo, e men che mai come un nobiluomo. Il pensiero di essere ricco, titolato e sempre sotto i riflettori lo terrorizza. Gli piace la vita che sta vivendo adesso: i suoi giorni sul trapezio, le sue notti insieme a Mark. E non ha intenzione di farsi convincere ad accettare un titolo che potrebbe distruggergli l’anima.

Ma c’è un assassino che batte le nebbiose strade di Londra e la vita di Pen non è l’unica a rischio. Mark decide di costringere il riluttante erede a passare dal varietà al maniero di famiglia, per salvargli la pelle. Tradito dall’unico uomo di cui pensava di potersi fidare, Pen non vuole mai più rivedere il suo amante. Tuttavia, quando l’assassino va a cercarlo, Pen deve trovare un modo per perdonarlo… o potrebbe non vivere abbastanza a lungo da sentire le scuse di Mark.

Salve lettrici e lettori Sale e Pepe, questa è la mia seconda recensione per voi e penso di presentarvi una serie, davvero molto carina.

Ero molto curiosa di scoprire cosa sarebbe successo tra Pen e Mark, perché nel precedente libro vi erano delle avvisaglie sul loro futuro rapporto e devo dire che non sono rimasta delusa, infatti, seppur vi sia qualche piccola nota negativa, nel complesso, è stata una lettura piacevole ed una ottima conclusione per questa serie.

La prima parte del romanzo (in realtà la prima metà), si svolge nello stesso lasso di tempo in cui si svolgono le vicende del libro precedente, quindi sapevo sarebbe successo fino ad un certo punto. Una sorta di “riassunto”, passatemi il termine perché non ne trovo uno migliore, però ovviamente con l’aggiunta di dettagli su Mark e Pen, soprattutto su quest’ultimo. Sentivo la necessità di leggere questo libro per approfondire la conoscenza con la personalità complessa di quest’ultimo e per sapere cosa sarebbe successo a loro due non solo individualmente ma anche come possibile coppia oltre al completamento del cerchio di tutta la vicenda. La parte “crime” mi aveva incuriosito ed il mistero era sempre più contorto per cui non riuscivo proprio a venirne a capo.

Alla fine forse quest’ultima parte è proprio quella che mi ha “delusa” di più, perché si è risolta in modo semplicistico, come se l’autrice avesse preso il primo personaggio disponibile e dato la colpa a questo, mi aspettavo un colpo di scena.

La parte romance è davvero dolcissima, mi fa piacere si sia concentrata su questa e meno sul resto.

Ed eccomi qui a parlare di Pen e Mark, ero certa che Mark fosse un ottimo amico sempre pronto ad aiutare chi gli sta a cuore, coraggioso e temerario, pronto ad affrontare tutte le difficoltà che la sua condizione gli impone, ma sinceramente non ero preparata alla sua estrema dolcezza, al suo romanticismo, io nella vita voglio un Mark!

Voglio qualcuno che faccia per me quello che lui ha fatto per Pen.

«Sei magico.» «No, non è vero,» ribatté lui. «Io sono io e tu ti sei preso la briga di guardare.”

L’ha guardato, accettato, amato, per com’è e non era semplice considerando che nemmeno Pen era in grado di farlo, quindi si, voglio un uomo come Mark.

Passiamo a Pen, lui, termine che uso impropriamente, è il personaggio più prezioso che ho letto di questi tempi, perché apre uno scorcio su una tematica particolare, quella della fluidità di genere. Accettare che ci siano persone che non rientrano negli standard imposti dai due generi, ma, anzi, non si sentano rappresentati da nessuno dei due non è semplice.

Un’altra cosa che tira fuori è il “problema” attuale di trovare un pronome neutro per queste persone, quindi ho apprezzato moltissimo questa parte.

…mai una cosa né l’altra, ma un genere a sé.”

Lo stile è fluido e anche se si parla di un libro “storico”, il linguaggio è moderno e scorrevole, però per capirlo e goderlo appieno è necessario leggerlo dopo gli altri due titoli della serie.

Insomma, questo libro è un testo pieno di messaggi positivi e di un certo spessore che mi hanno davvero colpita, ma tutta la serie in generale è davvero apprezzabile!!

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