Recensione “Un amore come il nostro” di Melissa Foster

 

Talia Dalton vive la propria vita con il freno a mano tirato. Anche se ha una brillante carriera come professoressa, preferisce proteggere il suo cuore spezzato che correre dei rischi. È pacata, calma, tranquilla e sicura di sé. Fino al mattino in cui distoglie lo sguardo dalla strada che conosce bene e per poco non investe l’uomo più sexy che abbia mai visto. Quello magari non è il miglior modo di cominciare la giornata, ma potrebbe essere il genere di scossa che le serve.

Il ballerino Derek Grant ha degli obiettivi, e non permetterà a nulla di impedirgli di raggiungerli. Segue un master ed è l’unico a prendersi cura del padre malato, quindi non ha molto tempo per le relazioni. Poi, però, Talia piomba nella sua vita. È dolce, carina… e così abbottonata che lui non vede l’ora di aiutarla a sciogliersi.

Per Derek l’amore era un bellissimo incidente annunciato. E potrebbe essere proprio ciò di cui ha bisogno Talia… se sarà disposta a lasciar andare il passato e accogliere ogni sorpresa che Derek avrà da offrire.

 

Quando trovi esattamente la tua metà lo capisci subito. Tutti i pezzi si incastrano, quando è vero amore tutto viene semplice e spontaneo. E quando un amore è così totale anche i pesi, le responsabilità e la minaccia di una malattia ereditaria diventano superabili.

Talia ha una famiglia ingombrante e un lavoro come insegnante, tutti la vogliono accasare ma una relazione passata svilente la frena un po’; la sua autostima è sotto le scarpe ma deve forzarsi ad uscire dalla sua comfort zone. È bella ma soffre un po’ il confronto con le sue esplosive sorelle.

Derek ha una famiglia ridottasi al solo padre affetto da Alzheimer, ha dovuto improvvisarsi care-giver e stravolgere la sua vita lavorativa per poter avere soldi e orari più flessibili.

Si incontrano in un parcheggio, meglio dire, lei lo stava investendo, e si ritrovano nella classe dove lei sostituisce un collega.

L’attrazione è immediata, cupido era in zona quel giorno… Loro sono perfettamente compatibili, si “trovano”.

Talia ha un grande cuore e si rende subito conto che dietro alla parvenza di bello e dannato, Derek nasconde una vita di salti mortali per riuscire a prendersi cura del padre, portare a termine i suoi studi e provvedere al loro mantenimento.

Derek è trasparente e onesto con lei, la mette subito di fronte al fatto che non potrà dedicarle tutto il tempo che vorrebbe, ma Talia non vede in questo una limitazione, anzi, ma la dimostrazione di una persona in grado di prendersi degli impegni gravosi senza lamentarsi, disposto a lavorare in un locale come barista e ballerino per far quadrare i conti.

Intorno a loro tutto gira in armonia, gli amici di Derek e la famiglia di Talia approvano con calore questa unione.

Un romanzo che non ci riserva colpi di scena, ma ci dona la speranza del vero amore, di un’intesa sessuale idilliaca, ma anche dei dubbi morali che gravano su una persona che sta rinunciando a vivere la propria vita pienamente pur di dedicarsi a un proprio caro affetto da una malattia. Sono argomenti delicati, che tendiamo a ignorare voltando la testa da un’altra parte, sperando non ci tocchino, ma l’autrice ha saputo trattarli con delicatezza e coscienza, aiutandoci a metabolizzare un evento possibile.

 

“Questa malattia strappa via l’orgoglio a chiunque ne venga toccato…pazienti, membri della famiglia, badanti”

Mi è piaciuto, anche se forse le scene di sesso sono un filino eccessive sbilanciando un po’ l’equilibrio fra i vari ingredienti, ma ve lo raccomando.

 

 

Anna

firma Claudia

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