Recensione “Two twisted crowns – Serie ll Re Pastore Vol. 2” di Rachel Gillig

 

Nel capitolo conclusivo della dilogia, Elspeth deve affrontare il peso di ciò che ha fatto, mentre lei e Ravyn si imbarcano in una pericolosa missione per salvare il regno ormai in preda a un re tiranno e alla magia nera. Elspeth e Ravyn hanno raccolto la maggior parte delle dodici Carte della Provvidenza, ma l’ultima – e la più importante – resta da trovare: gli Ontani Gemelli. Per recuperarla prima del Solstizio e liberare il regno, dovranno attraversare l’oscura foresta avvolta dalla nebbia. L’unico che può guidarli è il mostro che abita la mente di Elspeth, l’Incubo, ma lui non sembra più disposto a collaborare…

 

Secondo ed ultimo volume per questa serie avvincente e originale che ci regalerà tensione fino alla fine.

Fluttua Elspeth in un limbo fluido e quieto, la sua memoria si è assopita, vuole uscirne ma non sa come fare. Si ritroverà in una dimensione onirica, su una spiaggia scura dove verranno a trovarla vari personaggi, dal Re Pastore ai suoi figli, alla spicciolata, così come i brandelli di ricordi che affioreranno alla mente.

Mentre la sua famiglia deve pagare per aver coperto la sua infezione, la “mai sposa”, la bella Ione e amata cugina, tenterà di riscattare la sua vita per avere un finale migliore da quello in cui l’ha ingabbiata il padre.

Percepiremo il tormento di Ravyn nel vedere il corpo della sua amata posseduto dall’Incubo che ne snatura movenze e voce, quella pelle adorata che viene nutrita da un animo estraneo. La sua posizione di Capitano dei Paladini lo costringe a dover mantenere le apparenze col Re, indossare la sua maschera impassibile mentre, dentro, sente la sua speranza crollare.
Renelm, col fratello gravemente ferito (l’erede al trono), dovrà sottostare ad un futuro che non vorrebbe avere e accettare la smania che vorrebbe fargli possedere una donna non sua.

Anche questo capitolo conclusivo è stato un gran bel leggere, la storia si snoda su doppia ambientazione: seguiremo i paladini con l’Incubo/Elspeth alla ricerca dell’ ultima carta degli “Ontani gemelli” e, parallelamente, rimarremo a corte con Elm e Ione, per scovare la carta smarrita della “Fanciulla” sotto la cui influenza la ragazza è ancora cristallizzata.
Proprio su questi due personaggi si è concentrato maggiormente il mio gradimento, dall’essere in posizione secondaria si sono guadagnati il posto di coprotagonisti, movimentando la trama con la loro personalità ribelle.

Che sia sotto effetto della magia o di sua sponte, ogni personaggio ci regalerà una sbirciatina nel suo animo, potendo andare oltre la maschera che ognuno porta. Le fragilità e le ostilità confessate sono una risorsa per poter dare profondità a ognuno di essi, riuscendo a dare forma nella nostra mente, oltre a un’immagine del loro aspetto, anche a quella della loro anima.

La narrazione è in prima persona e il pov sarà triplo; il ritmo è incalzante, ci saranno prove da superare per tutti, sofferenze, sotterfugi ma, soprattutto, la determinazione a portare a termine la missione per riunire il mazzo delle carte magiche, per poter liberare il regno dalla nebbia e guarire gli infetti.

Se proprio devo trovare un difetto a questa storia, posso confessare di essere stata insofferente ai racconti del re Pastore e alle citazioni in rima, ma tutto il resto ha avuto una grinta notevole e i personaggi mi hanno conquistato per il loro fascino, la forza interiore e lo spirito di sacrificio.

 

Anna

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