Recensione “Tra i ghiacci dell’Alaska” di Sarah Bernardinello

 

 

 

 

I lupi stanno morendo, e con essi anche altri predatori, nelle terre innevate e gelate del Denali National Park, in Alaska, per un motivo del tutto oscuro.

Quando Ike Gerrard si trova davanti il veterinario inviato a indagare su quanto sta accadendo, di certo non sospetta che quell’incontro potrebbe dare una scossa notevole alla sua vita. Tutto ciò che vede è un giovane uomo dai tratti orientali, bellissimo e insofferente al freddo. Ma lui è un uomo tutto d’un pezzo, all’apparenza. Non può mostrare l’attrazione che sente per quel ragazzino infagottato in abiti pesanti.
Elijah Ross odia il freddo, lo odia con tutta l’anima, ma il lavoro è lavoro e quando il dovere chiama… L’ultima cosa che si aspetta è che ad attenderlo all’aeroporto si presenti l’uomo dei suoi sogni: alto, brizzolato, più vecchio di lui, Ike Gerrard rappresenta tutto ciò che lui cerca in un uomo.
Peccato che il ranger sia etero, vedovo e irraggiungibile.

Tuttavia, Eli si ritrova in mezzo al nulla e ai ghiacci per scoprire il perché di quelle morti innaturali. Non avrebbe il tempo per pensare ad altro. Ma, quando meno te lo aspetti, il destino ci mette lo zampino…
Il veterinario si imbatterà in un mistero ben più grande, e nella sensazione che l’Alaska non è fredda come pensava, quando c’è un cuore caldo a circondarlo.

Alessandra Magagnato ha voluto rendere omaggio a Sandrine Gasq-Dion, chiedendo a Sara Berardinello di raccontare una storia d’amore che facesse onore all’autrice scomparsa, usando come sfondo il parco del Delani, in Alaska. La nostra autrice si confessa alla fine del libro e dice: “Sono sicura che, là dove si trova, Sandrine stia continuando a scrivere di uomini forti e coraggiosi, in cui l’amore è la parte più importante della loro storia”.

In questo romanzo si parla proprio di amore tra due uomini, forti in maniera diversa, e veniamo posti davanti ad un mistero da svelare e un assassino da scoprire.

Impariamo molto dalle parole scritte dalla Berardinello: cos’è la fiducia, l’importanza di aiutare senza aspettarsi nulla in cambio, la capacità di leggersi dentro e buttare giù quei muri che ci costruiamo intorno…

La narrazione scorre molto veloce, senza intoppi né tempi morti. Veniamo attratti dalle scariche elettriche che si passano i due protagonisti e ci viene la pelle d’oca nell’osservare, insieme a loro, le meraviglie di un luogo magico, capace di aprire il cuore anche ai lettori.

La storia è originale, se non altro per l’ambientazione, ma non mi ha fatto impazzire. Scusatemi, ma non mi ha lasciato con quella soddisfazione tipica della fine di un bel libro. Con questo, non voglio dire che non mi sia piaciuto per niente, ma non tanto da dargli 5 stelle.

firma Claudia

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