Recensione “Ti voglio per me (Beauty and the Beast)” di Angela White

 

 

 

Alla morte del padre e priva di risorse economiche, la giovane Annabelle raggiunge il Vermont per diventare la curatrice di una biblioteca privata. Tra le montagne innevate trova ad attenderla un castello da fiaba e una gelida accoglienza. Annabelle si dedica al lavoro con entusiasmo, ma un mistero avvolge il proprietario del maniero. Chi è Declan Lions? Come mai non ci sono sue fotografie né ritratti a Lions Manor? Per quale ragione si è ritirato dal mondo, circondato da una solitudine che solo la sua sconfinata ricchezza può garantirgli? Lui non vuole incontrarla, tuttavia Annabelle sente vicino a sé la sua intensa presenza…

“Annabelle Mayfair ha turbato la mia pace come un sasso gettato in uno stagno infrange la quiete della superficie. La odio perché… È così bella. Bellissima. Dorme serena come una bambina, immersa nel sonno profondo degli egoisti. Mi avvicino di più al letto. Le cose che potrei farle… Il piacere che le farei conoscere. Chissà se avrebbe paura? Dubito abbia già scoperto quale potente afrodisiaco sia la paura. Voglio sentirle pronunciare il mio nome. Sì, voglio il mio nome su quelle labbra piene e morbide. Le cose che potrebbe fare con quella bocca…”

La mia fiaba preferita, rivisitata in chiave moderna: La bella e la Bestia, ovvero Annabelle e Declan.

Lei, divenuta orfana da poco, parte per il Vermont e accetta il nuovo impiego da archivista nella biblioteca privata dei Lions.

Lei, dolce, ingenua e pura; lui, un ferito di guerra.

Un amore impossibile, il loro, agli occhi della gente.

La prigioniera che diventa la principessa del suo cuore e la paura del mondo esterno che intacca e ostacola questo nuovo amore.

Sensualità e sentimenti in primo piano.

“Ma quale angelo danzerebbe mai con i miei demoni… Un’estranea, nella tana dei leoni.”

Un bel romanzo, da far ancora sognare quel principe diverso in attesa della principessa.

“Forse la sua luce avrebbe illuminato anche me. Ha turbato la mia pace, come un sasso gettato in uno stagno infrange la quiete della superficie.”

Il buio diventa il suo spazio, la sua casa.

Una biblioteca da cornice per un amore da favola.

“La sua presenza mi scorre nelle vene come una dose di eroina dopo un inferno interminabile di astinenza.”

Suo il castello, suo le regole.

“Fuggi da me, perchè io non riesco ad allontanarmi. da te.”

Ma a volte l’amore non basta.

“A volte, ancora più difficile di amare, è permettere a qualcuno di amarci.”

Non essere più la bestia del castello, ma diventare il principe del suo cuore.

 

firma Claudia

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