Recensione “The Real” di Kate Stewart

– Ciao- Il messaggio che le arriva sul Mac, tramite AirDrop, viene dal ragazzo seduto al tavolino di fronte, in quella caffetteria dove Abbie va sempre, vicino a Wicker Park. Bello da togliere il fiato, quello con Cameron sembra l’incontro perfetto… se non fosse che Abbie da un anno a questa parte è convinta che l’amore non faccia per lei. Dopotutto le brutte esperienze insegnano a non ripetere gli stessi errori. Di fronte a quel rifiuto però il ragazzo non demorde e allora perché non lasciarsi andare, almeno un pochino? Dietro ai reciproci computer, a una distanza di sicurezza, lasciando fuori da quella strana relazione il reciproco bagaglio del passato… Forse, accettare quell’invito la porterà a rimettere in discussione tutte le sue certezze.

 

È il secondo libro che leggo di questa autrice e ogni parola è un colpo al cuore.

Innamorata della sua scrittura e della sua capacità di usare i semplici cliché in trame e situazioni originali.

Una corrispondenza tra Mac in Airdrop, i due protagonisti si iniziano a conoscere e a raccontarsi la loro quotidianità, le loro fragilità, i loro dubbi e le loro paure.

Lei, la signorina Aggiustatutto, l’ultima delle amiche rimasta single, lui, il ragazzo della caffetteria, stressato, stanco di una vita che non sente più sua, una gabbia dorata nella quale è rilegato e dalla quale non riesce a liberarsi.

Fidarsi è la parola d’ordine. Omissioni e bugie, l’effettiva realtà.

Un limbo virtuale creato dai protagonisti e la realtà circostante che li opprime e li rende vittime e fragili.

 

“Sono pericolosamente innamorato di te, così tanto che perderò la mia cazzo di testa. Io ti amo. Ti ho amato ancor prima di riuscire a confessarmelo e l’ho tenuto per me per così tanto che è stata un’agonia aspettarti.”

 

Aspettare. Aspettare per amore.

Una sola regola in quella strana chat d’amore: “Entrambi dovete lasciare il bagaglio della vostra vita fuori dalla porta. Nessuna storia personale, nessun discorso sugli ex.”

 

Un libro dentro al quale si nascondono tante fragilità, la violenza domestica, il soccombere, soffrire in silenzio, subire.

Tra le note dell’autrice ho letto “Negli Stati Uniti in media ogni minuto circa 20 persone subiscono un abuso dal partner, ciò equivale a più di dieci milioni di donne e uomini.

 

Un grido di aiuto muto che noi non riusciamo a sentire.

 

firma Claudia

 

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