Recensione “The learning hours : How to date a douchebag Vol. 3” di Sara Ney

 

 

 

Lui non è uno stronzo, ma questo non impedisce ai suoi amici di provare a farlo diventare tale.

I MIEI AMICI VOGLIONO CHE IO FACCIA SESSO.

Al punto da tappezzare l’intero campus con la mia brutta faccia e la scritta a caratteri cubitali:

Sei tu la donna fortunata che sverginerà il nostro coinquilino? Lui: un uomo socialmente impedito con un pene di medie dimensioni che cerca una partner sessuale consenziente. Tu: basta che respiri. Riccambierrà con sesso orale.

Messaggiatelo al: 555-254-5551”

Quegli idioti non sanno neanche scrivere. E i messaggi che sto ricevendo sono materiale per sogni erotici. Ma io non sono come quegli stronzi, non importa quanto si sforzino di farmi diventare come loro.

NON E’ QUESTO IL GENERE DI ATTENZIONI CHE VOGLIO!

Un messaggio spicca tra centinaia di altri. Un numero che non riesco a convincermi a bloccare. Lei sembra diversa. Più sexy, perfino in bianco e nero.

Tuttavia, dopo averla incontrata di persona, so che non è la ragazza per me. Ma i miei amici non la smettono… proprio non ci arrivano.

Stronzi o no, c’è una cosa che non capiranno mai: le ragazze non mi vogliono.

Soprattutto lei.

Il wrestling in azione. Muscoli e ring in poppa e l’amore che fa capolino tra un incontro e l’altro.

La bella di turno con il pivello della situazione.

Uno scherzo che costa caro al protagonista, Rhett, un volantino che lancia il tutto, messaggi da cancellare ma che in realtà tengono in vita un rapporto.

E se la piccola bugia verrà svelata?

Ecco che la mancanza di fiducia rallenta il rapporto e lo tiene ad un livello platonico.

Rhett e la rossa, Rhett e Laurel.

La bella e il brutto, la studiosa e il campione.

Ci si riesce ad innamorare ascoltando solo le sensazioni ed il battito del cuore?

Un libro dove gli occhi fanno solo la comparsa, ed è il cuore a stabilire il tutto.

“Tutto in lui è troppo qualcosa. Troppo grezzo. Troppo rude. Naso troppo rotto. Occhi troppo seri. Capelli troppo spettinati… gentile e affascinante, e abbia quella dolcezza del sud. Un gentiluomo.”

E tra frasi in francesi, che farebbero cadere anche il cuore più arido, combattimenti sul ring, muscoli che sguizzano da tutte le parti, la tenerezza e la cavalleria che fa sfondo, baci rubati e inspiegabili, ecco che lentamente l’amore bussa alle porte del cuore.

“J’ai peur de t’aimer.” La paura che fotte tutti.

“Tu sei un ragazzo unicorno. – Che cazzo è un ragazzo unicorno? – Raro e difficile da trovare allo stato brado. E sei mio.”

Ormai conosco la scrittura di Sara Ney, semplice e lineare, scorrevole e diretta, i suoi protagonisti non molto maturi ci fanno sognare quei primi amori e quelle prime volte, da farci innamorare nuovamente.

ELEONORA

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