Recensione “Stones” di Emma Altieri e Catherine BC

 

Axel, campione olimpico di curling, si trova di fronte a una situazione difficile quando la sua compagna di squadra, Lena, subisce un infortunio mettendo a rischio la loro partecipazione alle imminenti olimpiadi invernali.

Con l’aiuto di Karl, il loro coach, iniziano a cercare una sostituta, ma senza successo. Le cose si complicano finché Lena non propone Thea, una sua cara amica, ex pattinatrice artistica. Nonostante qualche titubanza iniziale, Axel e Thea cominciano ad allenarsi insieme sviluppando fiducia reciproca e complicità.

Tuttavia, Lena è ancora presente nella vita di Axel e la gelosia e l’insicurezza di Thea rischiano di minare il loro nascente rapporto. A peggiorare le cose, poi, irromperanno sulla scena anche un’ingombrante giornalista sportiva e un avvenente curler scozzese.

Riusciranno a trovare la forza di far risplendere il loro amore come il metallo della medaglia più preziosa?

 

La mia recensione inizia così: WOW!

Si parla di sport e io, come ben sapete, amo gli sport-romance, soprattutto quando la disciplina in questione è nuova, originale e poco menzionata in ambito letterario.

Siamo in presenza del Curling, sport che non conoscevo bene, ma leggere serve anche a questo, colmare le lacune su alcuni argomenti, seppur si tratti di romance e non di enciclopedie.

Quindi bando alle ciance ed entriamo nel clou del romanzo.

La trama non si focalizza solo sullo sport ma è presente anche quel trope hate to love che a noi lettrici piace un sacco.

I due protagonisti, infatti, all’inizio provano quell’antipatia reciproca che sfocerà poi in passione pura.

Avete presente come inizia Dirty Dancing? La “prima ballerina” non può gareggiare e quindi verrà sostituita, ecco, la “nuova coppia” non riuscirà a legare fin da subito, le occhiatacce, gli sbuffi, quel “non è quella giusta” ci staranno tutti, ma come coppia nel palco anche negli allenamenti succede quel qualcosa che cambierà le cose, il continuo fidarsi nelle prese, nei movimenti sarà la carta vincente.

Il bello dei libri a quattro mani è il miscelarsi degli stili e il lettore, leggendo rapito dagli eventi, non riesce a percepire quali siano le idee dell’una o dell’altra autrice.

Un plauso al lavoro semplice e perfetto che ha portato alla stesura di questa storia anche se ignoriamo se il romanzo sia un autoconclusivo o diventerà una serie. Io spero intanto che il binomio Catherine-Emma continui.

 

 

 

Anna

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