Recensione Serie Tv Netflix “The Sandman”

 

 

 

Nel 1916, Morfeo, il re dei sogni, uno dei sette Eterni, viene catturato durante un rituale. Dopo essere stato tenuto prigioniero per 105 anni, fugge e si pone come obiettivo di riportare l’ordine nel suo regno, Il Sogno.

Intraprende quindi un viaggio attraverso mondi, tempo e luoghi diversi per ritrovare quanto gli è stato rubato e far tornare l’ordine nelle cose. 

 

 

 

 

 

 

 

 

The Sandman è stata la serie più attesa quest’estate, almeno per me, e fortunatamente tutte le aspettative che avevo sono state soddisfatte.
Speravo di scrivere questa recensione un po’ prima, ma in effetti ottobre è il mese perfetto per guardare The Sandman, perché le Halloween vibes che lancia sono davvero molto forti.
Per cui, se non l’aveste ancora vista questo è il momento giusto!

Ecco qualche informazione e il mio, poco professione ma molto appassionato, parere.

È tratta dal fumetto Sandman, del genio Neil Gaiman, pubblicato negli Stati Uniti in 75 albi dal gennaio 1989 al marzo 1996.
La serie vede tra gli sceneggiatori anche lo stesso Gaiman insieme a David S. Goyer e Allan Heinberg.
Il cast scelto, di cui vi elenco i nomi, è secondo me la vera forza di questo show:

Tom Sturridge: Morfeo
Gwendoline Christie: Lucifer
Vivienne Acheampong: Lucienne
Boyd Holbrook: Il Corinzio
Charles Dance: Roderick Burgess
Asim Chaudhry: Abel
Sanjeev Bhaskar: Caino
Kirby Howell-Baptiste: Morte
Eddie Karanja: Jed
Vanesu Samunyai: Rose Walker
Sandra James-Young: Unity Kinkaid
Emma Duncan: Chantal
Mason Alexander Park: Desiderio
Donna Preston: Disperazione
Jenna Coleman: Johanna Constantine
Joely Richardson: Ethel Cripps
David Thewlis: John Dee
Stephen Fry: Gilbert
Razane Jammal: Lyta
Patton Oswalt: Matthew Cable
Gianni Calchetti: Death Stalker

Da Tom Sturridge a Jenna Coleman sono stati tutti bravissimi, idem per Desiderio e Morte e per i “Cattivi”.
Sono tutti attori e attrici di prima categoria, anche quelli un po’ meno conosciuti/e (almeno da me).
È secondo me oggettivo che lo stile di questa serie non abbia un ritmo incalzante, è una serie “lenta” fatta di atmosfere cupe, con una ricca miscela di miti moderni e immagini fantasy oscure in cui la narrativa contemporanea, il dramma storico e la leggenda sono intrecciati in un mix che mi ha tenuta incollata allo schermo tanto da farmi fare un bel binge watching come non ne facevo da tempo.

La serie è composta da 11 episodi da 37 a 64 minuti di cui uno “special” ovvero l’ultimo.
Infatti la storia principale termina col decimo episodio, l’11esimo episodio è stata quindi una sorpresa, senza nessun preavviso, Netflix l’ha pubblicato qualche giorno dopo attirando di nuovo l’attenzione su una serie che, sin dall’inizio, si è rivelata un ottimo prodotto.
L’episodio ha un doppio titolo ed è diviso in due parti, “Il sogno di mille gatti / Calliope” e ha una durata di ben 62 minuti.
Il sogno di mille gatti è realizzato in stile animato e ha una durata di 17 minuti circa.
Calliope è realizzato in live-action e ha tra i protagonisti anche l’attore Tom Sturridge, che riprende il ruolo di Sogno/Morfeo/Sandman. Questa storia offre alcuni spunti interessanti sul passato di Morfeo, di cui negli episodi principali non conosciamo moltissimo.

Insomma, questa è una serie tutta da scoprire, che aveva, vista la lunghezza dei fumetti e i tanti contenuti, tutti i presupposti per fallire.
Invece, a mio parere, non è stato così
la serie Netflix ha azzeccato quasi tutto, portando in tv gran parte della magia delle pagine del fumetto.
Lo ha fatto soprattutto grazie alla fedeltà ai fumetti, di cui rispetta toni e tematiche (sempre attualissime) riproponendone il fascino ma “modernizzando” il tutto.

Il Sandman, magistralmente interpretato da Sturridge, non perde la sua peculiarità, quella cioè di raccontare tante storie diverse ambientate qua e là nel tempo, nel sogno e nella realtà.

Ora aspetto solo una seconda stagione o uno spin-off, qualsiasi cosa per ritornare nell’atmosfera di The sandman!

 

Giovanni

 

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