Recensione “Scrivimi ancora” di Vi Keeland e Penelope Ward

 

 

 

 

Griffin Quinn era il mio amico di penna dell’infanzia, il ragazzo inglese con cui, fin da bambina, intrattenevo una corrispondenza regolare. Nel corso degli anni, attraverso centinaia di lettere, siamo diventati amici strettissimi, abbiamo condiviso i segreti più profondi e oscuri tanto da pensare che il nostro legame non potesse rompersi. E invece… Dopo otto anni dalla mia ultima lettera, all’improvviso ho ricevuto una busta. Un

concentrato di anni di rabbia repressa. Non avevo altra scelta che confessare finalmente le ragioni per cui avevo smesso di scrivere. Griffin mi ha perdonato, e in qualche modo siamo stati in grado di ritrovare il nostro legame d’infanzia. Ma siamo adulti, adesso. E così le nostre lettere divertenti e civettuole sono diventate rapidamente bollenti ed esplicite, rivelando le nostre fantasie più selvagge. Fino al punto da spingermi a desiderare di vederci dal vivo. Griff non voleva che ci incontrassimo. Mi ha chiesto di fidarmi di lui. Ha detto che è molto meglio così. Ma io voglio di più. Per questo sto correndo un grosso rischio. Il rischio di perdere tutto un’altra volta.

Amici di penna fin dall’infanzia, una corrispondenza iniziata per caso e finita per non dare troppo dolore all’altro.

A distanza di tanti anni, una lettera di accuse arriva nella cassetta della posta di Lucia il “Sei una merda” che pesa come un macigno.

Ricomincia così una fitta corrispondenza epistolare, una lettera a settimana e si riparte con il ri-conoscersi, i perchè, le fobie, i traumi, il dolore e tutto il resto.

La vita di Lucia era cambiata radicalmente il 4 luglio di otto anni prima, un tragico incidente che vedrà la morte della sua migliore amica Isabella, e l’inizio della sua agorafobia.

“Ho eliminato dalla mia vita qualunque fonte di felicità. Compresa l’amicizia con Griffin.”

Tra dolori e pianti, tra ansia e ricordi, le due autrici hanno voluto smorzare un po’ gli animi inserendo “elementi ad effetto”, un maiale di compagnia di nome Hortencia e l’amico-psicologo Maxwell e la sua passione per gli uccelli.

Le lettere prenderanno il sopravvento e se la penna non bastasse più?

L’incontro, il batticuore e poi…

Un intreccio di sentimenti e emozioni, di batticuori e pensieri, a volte ci saranno delle lacrime, altre volte delle risate ma questo binomio di autrici lo si ama sempre di più.

ELEONORA

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