Recensione “Ricordati di scrivere sulle stelle” di Raffaella Franceschini

 

Sky lascia Chicago, la sua città, con un solo obiettivo: riprendere in mano la propria vita. Si trasferisce così a Milano, dove inizia a lavorare al Blue Eyes, un ristorante vicino al centro, il cui proprietario è un vecchio amico di sua madre.

Ed è qui che incontra Manuel.

Sicuro.

Determinato.

Sfrontato.

Chef promettente e bassista in una band di successo, nella vita non gli manca niente.

Donne, denaro, fama… se vuole qualcosa se la prende.

Allora perché Sky non cede al suo fascino?

L’attrazione tra di loro è palpabile, ma lei nasconde un segreto che la tiene prigioniera da anni.

Ma a Manuel tutto questo non importa. Lui, che porta dentro di sé un vuoto che non riesce a colmare, sembra l’unico in grado di vedere oltre.

 

 

“La guardo muoversi, con quel riserbo che la rende un enigma da risolvere, e solo ora lo noto.

Lo strano contrasto tra noi due.

La mia sfacciataggine contro la sua timidezza.

E mi piace”.

 

Un passato che non smette di tormentare.

Una passione che fa sentire vivi nonostante la paura di lasciarsi andare.

E quelle stelle su cui scrivere il proprio futuro.

Riusciranno Manuel e Sky a fidarsi l’uno dell’altro?

Riusciranno a scrivere il loro Cielo di Stelle?

 

Ho rischiato lo spoiler della storia del volume successivo per non perdermi un’altra bella storia della Franceschini.

La amo? Beh, è palese la cosa.

La sua scrittura è sublime, quel tatto e quella delicatezza che poche autrici ormai hanno.

Ha una marcia in più e ogni sua storia è ricca di dettagli, personaggi, dialoghi, dire completa è poco.

Romanzo con ambientazione fra i fornelli, io non amo particolarmente cucinare, devo dire che la mia è cucina di sopravvivenza, ma con un cuoco del genere diventerei la prima della classe, anche nei dolci… e con questo ho detto tutto.

Perchè i cuochi dei libri sono così affascinanti: la divisa? I tatuaggi? Il capello ribelle? Quel cucchiaio a portata di mano pronto per assaggiare ogni cosa?

Insomma, io sono caduta nella trappola dell’autrice e ci sono sprofondata con tutte le scarpe.

Mi sono innamorata del bel cuoco, Manuel, non potevo di certo resistere solo io.

Intanto parliamo anche della protagonista che, pur avendo subito un trauma, cerca nel suo piccolo e con il cielo stellato a portata di mano a uscire dal suo bozzolo.

Timida eppure dalla lingua biforcuta, bella senza sapere di esserlo, forte: questo sarà il suo punto di partenza.

L’autrice ha trattato il tema della violenza sulle donne in maniera dolce, cauta, leggera eppure incisiva.

Una storia che ti travolge come un’onda in mezzo al mare, non riusciremo a restare a galla, verremo inghiottiti e assaporeremo emozioni pure, fragilità e forza, amore, passione, violenza, ricordi.

“Lo senti? – Cosa? – L’incastro perfetto.”

Fino al cielo di Stelle, e oltre… lasciatemi sognare Manuel ancora un po’, vi prego.

 

 

 

Anna

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