Recensione “Ricordati di me” di Beatrice Valli

 

 

 

Justin e Maika sono solo dei bambini quando si incontrano per la prima volta, in un soleggiato
pomeriggio estivo. Justin salva Maika dopo che il ragazzino si era gettato in mare senza nemmeno saper
nuotare, e tra di loro nasce una solida amicizia che dura per tutta l’estate.
Si scambiano la promessa di rivedersi ancora l’anno successivo, che non verrà però mai mantenuta
a causa di un incidente nel quale i genitori di Justin perdono la vita. Sballottato tra l'orfanotrofio e varie
famiglie che alla fine lo rifiutano, Justin alla fine viene adottato da un politico, che si rivela un uomo
potente ma anche meschino, e lo getta ancora di più nell’oscurità.
Nulla sembra dargli pace, fino a quando non rincontra Maika, quel ragazzino che aveva cercato di
dimenticare e che sembra intenzionato a non lasciarlo in pace. Lo segue dappertutto; è disperato, vuole
aiutarlo.
I due si avvicinano di nuovo e, alla fine, non riescono più a fare a meno l’uno dell’altro, ma come
cambieranno le loro vite quando la loro amicizia si trasformerà in un sentimento più profondo?

Avvertenza: riferimento a violenza su minore

 

Justin è un ragazzo che ne ha passate tante, che si ritrova da solo contro il mondo, che da bambino ha perso tutto per un capriccio. Ha faticato a ritagliarsi un suo spazio, a sopravvivere. La sua vita ha smesso di chiamarsi “vita” dal giorno dell’incidente. Non una cosa è più andata nel verso giusto da quel momento. Ha smesso di credere di potersi salvare, di meritare di essere amato o accettato trascorrendo ogni giorno in uno stato di limbo. Passare da famiglia a famiglia e poi ancora nell’orfanotrofio lo hanno reso agli occhi del mondo un ribelle, una causa persa, quando l’unica cosa di cui aveva bisogno era sentirsi amato. Justin è stato la salvezza di Maika in passato e ora è Maika a poterlo essere per lui. La domanda è se Justin permetterà a Maika di stargli accanto o se sarà in grado di tenerlo lontano.

Ci sono tante variabili, che molto spesso non vengono considerate, per un ragazzo che ha visto più di quel che era dovuto. A volte cercando di fare il bene di una persona si finisce per fare tutto l’opposto. Si tenta, si prova ma il risultato non è quello sperato. E per Justin sarà proprio così. Nessuno è mai riuscito a comprenderlo dal momento in cui ha perso tutto, ad inquadrarlo o anche solo a saperlo tenere. È molto più facile cambiare un pezzo di macchina piuttosto che cercare di capire perché non funziona o come poterlo sistemare. Tuttavia, le persone sono persone e le macchine semplici macchine ma non sempre è ben chiara la differenza, soprattutto per una società come la nostra. Ci sono delle persone però, che riescono nell’impossibile o in quello che ad altri lo sembra. Si può leggere l’anima di una persona semplicemente imparando a guardarla e Maika saprà farlo proprio come Justin ci riuscì con lui.

Devo dire che non ho molto altro da dire su questo libro. La trama generale era una bellissima idea, mi è piaciuta tantissimo e mi aspettavo tanto dalla lettura tuttavia, non mi ha colpito particolarmente. Tratta temi delicati molto superficialmente a mio parere. Certe cose non possono essere semplificate o spiegate così facilmente. È un libro che sicuramente non rileggerei.

 

 

ELEONORA

 

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