Recensione “Rebel Amethyst” di Sara S.

Ezekiel Adrian Koski sta per diventare re. Necient, un piccolo regno della Finlandia, non aspetta altro che la sua incoronazione. E sembrerebbe tutto proprio come nelle favole se solo, il diretto erede al trono, non avesse nessuna intenzione di infilarsi quella corona. Ribelle per antonomasia, incline alla sregolatezza e ad una vita fatta principalmente più di vizi che di virtù, per Ezekiel diventare re non è mai stata un’opzione. C’era suo fratello maggiore per questo, ma la sua prematura scomparsa ha cambiato la linea di successione. Ed è proprio per questo che il principe ha un piano. Un piano che prevede l’aiuto di una certa investigatrice tutta gambe e occhi.

 

Un accordo spregiudicato e un odio reciproco (che sembra minare qualsiasi altro possibile legame tra loro), saranno invece l’inizio di qualcosa di epico, esattamente come tutte le grandi rivolte. Ma se tra scottanti segreti e amare verità, il principe di un regno corrotto e una normale ragazza di quartiere finissero invece per dipendere l’uno dall’altra? E se il finale di questo primo “C’era una volta” non rendesse alla fine proprio tutti felici e contenti?

 

 

Primo della serie, e chi ben incomincia, si dice, è a metà dell’opera.

Un’ottima lettura, affascinante: il principe ribelle, principe nordico, da sottolineare, non ha il fascino latino a colpire il lettore, ma occhi glaciali e capelli folti e biondi.

Io non amo particolarmente i ragazzi biondi, ma giuro che su questo principe ho fantasticato un bel po’, e quindi ho detto tutto.

Lui, che tra pochi mesi diventerà re, dovrà condurre una vita ligia al dovere, senza ubriacarsi o collezionare scandali, ma se un unico grande scandalo facesse cadere la corona?

Si ricorre agli investigatori privati, la migliore sul mercato, un tantino fuori dal normale, aggiungerei io, una ragazza che a tutto si attiene tranne che a piani definiti e programmati.

Lei, infatti è un fuori programma, l’eccezione.

Il primo incontro? Fuoco? No, sangue… un accoltellamento in piena opera (qui le risate sono all’ordine di parola).

Usare lo spray al peperoncino come le ragazze normali, no? – La mia vita è rovinata! – Puoi scommetterci. – Non posso portarti all’ospedale e dire che ti ho appena accoltellato. Perché non vai in giro con la scorta? – Perché non immaginavo di venire pugnalato da una psicopatica. – Ti fa male? – No. Certo che no. Ma che razza di domande fai?

Questi due sono uno spasso.

Lui potrebbe rovinarle la vita, eppure sceglie di aver rovinata la sua. Premio? La libertà.

Darya Kenneth, ti conosco da meno di ventiquattr’ore e sei già una spina nel fianco.

Risate e amore, che bel binomio.

Mi aspettavo un dark, invece gli animi sono alleggeriti da questi due protagonisti che faranno ridere ad ogni movimento.

Ho sempre preferito i pirati ai principi. – Vuol dire che dopo aver distrutto il mio regno metterò una benda sull’occhio e verrò a prenderti con la barca più grande che tu abbia mai visto… Pasticcino.

E tra accoltellamenti, un vaso in testa e altri avvenimenti fuori programma, i due scopriranno le verità sulla corona e una famiglia che vive di bugie.

La mia normalità è andata a farsi fottere fin dal primo istante in cui sei entrato nella mia vita, Ezekiel. – Riprendila, allora. – Non la voglio. Non la voglio più. la mia normalità fa schifo senza il tuo caos… Io ho bisogno di te. Punto. Basta. Fine.

Che dire di questo libro? Mi sono divertita e mi sono innamorata.

L’autrice ha avuto un talento inaspettato a calibrare tutto nel libro, dalla storia ai personaggi, rendendola scorrevole e coinvolgente, ironica e dolcissima.

 

firma Claudia

 

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