Recensione “Rainbow” di Cecilia K.

trama

Rain ha diciassette anni e porta sulle spalle un peso troppo grande. Trascorre la sua adolescenza progettando di lasciare Blue Groove, la cittadina in cui è cresciuta e la cui mentalità piuttosto ristretta inizia a soffocarla. Un giorno nella sua vita entra William che, con la sua dolcezza, la farà sorridere e sentire amata. Con lui vive il gemello, Christopher, che la farà innamorare per la prima volta. Lui, i suoi modi teneri e i suoi magnifici occhi verdi conquisteranno il suo cuore per sempre. I due ragazzi sono completamente diversi tra loro ma entrambi ameranno Rain come nessuno ha mai fatto, insieme a Grace, la dolce fidanzata di William. Ma le ombre non sono scomparse per sempre dalla vita di Rain che, a un certo punto, dovrà scegliere tra l’amore per se stessa e quello per i suoi tre angeli. Dovrà decidere se restare e provare a essere felice o andarsene e costruire una nuova vita. Nonostante tutto, la scelta per Rain sembra una sola.
Amore, amicizia e coraggio sono le parole chiave di questa storia forte e tenera, dolce e amara che vi trascinerà con sé fino all’ultima pagina, lasciandovi senza fiato.

recensione

Cecilia K. è un’autrice italiana al suo esordio come self, e che esordio! Questo è un libro che mi sentirei di consigliare a chiunque, un libro che meriterebbe senza dubbio gli scaffali delle librerie, un cristallo puro e raro in mezzo a un mare di rocce grezze. “Rainbow” è insieme un romanzo famigliare, un romanzo sentimentale, un romanzo formativo. Catalogarlo sarebbe quasi riduttivo. Tocca temi delicati, importanti, e a mio parere lo fa in modo garbato, con la giusta dose di angoscia e di rivalsa. Spesso ti ritrovi a trattenere il fiato, per poi rilasciarlo in modo graduale ritrovando il sereno insieme alla protagonista.

Mi infilo di corsa in bagno e chiudo la porta a chiave. Mi sfilo la maglietta con rabbia e apro l’acqua fredda. La guancia brucia da morire e se non la raffreddo subito si gonfierà. Bagno un asciugamano e lo metto sul viso, chiudendo gli occhi per il sollievo. Mi appoggio al lavandino e resto così per qualche minuto, l’asciugamano freddo ben premuto, una mano che stringe il bordo dei pantaloni e il senso di colpa che serpeggia dentro di me. Negli anni Henry mi ha insegnato che ogni volta che le prendevo era per colpa mia, perché non avevo ubbidito alle sue semplici ma inderogabili regole e fino a una certa età è esattamente così che mi sono sentita ogni volta.

È una storia di sofferenza, di abusi, di violenza psicologica e fisica, ma è soprattutto una storia di amore, di rinascita, di amicizia, di luce ritrovata, di affetti creati poco a poco; una storia fatta di nuove scoperte, siano queste un sorriso, una carezza o la forza interiore che non si sapeva di possedere. E di scelte. Alcune inevitabili, altre dovute. Scelte che ti cambiano la vita, che ti fanno soffrire per poi sbocciare di nuovo, e ricominciare a respirare sul serio.

Ho capito il suo ragionamento e posso anche provare a essere contenta del fatto che mi tratti come una sorella, ma a nessuno è permesso dirmi cosa devo o non devo fare. Tranne a Henry ovviamente, ma lui si è preso questo diritto con la forza.

“Rainbow” possiede bellezza, armonia, ritmo. Editato in modo praticamente perfetto, concepito con intrecci molto studiati e che permettono alla storia di procedere fluida. Insomma, un gran lavoro, e si vede. Scritto dal punto di vista della protagonista femminile, con ambientazioni a volte solo accennate, ma con i giusti particolari che lasciano al lettore il potere di immaginarle secondo la propria fantasia. Self così se ne trovano pochi, e pensare a Cecilia K. come a un’esordiente riesce quasi impossibile.

Con lei mi ritrovo spesso a parlare di me perché ha quel talento naturale che ti porta a sentirti a tuo agio e a farti uscire le parole dalla bocca con una tranquillità a volte surreale. Ovviamente non sono mai andata oltre un certo limite e non le ho mai raccontato di Henry, ma le ho parlato tanto di me, di quello che mi aspetto dal futuro, di come mi fanno sentire certe cose e che sia successo nel giro di un mese è incredibile. Lo è per me che sono sempre stata estremamente riservata, ma se penso a come sono andate le cose anche con Liam e Christopher, forse ho solo trovato finalmente le persone giuste. Sono la boccata d’ossigeno che mi mancava, quella che mi fa arrivare a fine giornata senza affanno. Quella che mi fa alzare la mattina con una leggerezza sul petto che non avevo mai provato. Nonostante mantenga certe distanze, nonostante certi confini siano ben lontani dall’essere superati, io so che loro ci sono. So che se avessi bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, loro ci sarebbero per me.
Sempre.

Se proprio si vuole spaccare il capello in quattro, “Rainbow” ha delle minuscole “pecche” date dal fatto che alcune cose che sono raccontate penso che difficilmente accadrebbero nella realtà (sciocchezze che solo un occhio iper-critico potrebbe notare ma che nulla, ripeto, nulla tolgono alla gioia di questo libro), ed essendo un’opera letteraria, e non vita vera, passano del tutto in secondo piano (mi riferisco al fatto che difficilmente una ragazza come Rain, all’inizio della storia ancora minorenne, indubbiamente lasciata a se stessa, che passa da un pronto soccorso all’altro e che spesso dorme in un centro di accoglienza, non cadrebbe sotto gli occhi dei servizi sociali). Non è di certo un romanzo breve, poiché sono oltre 460 pagine (che raccontano circa 6/7 anni di vita), ma quando arrivi alla fine ti scopri a dire: “di già?”. Vorresti averne di più, e magari chissà, forse l’autrice ci donerà ancora un po’ di Rain e Chris, Liam e Grace in futuro, io me lo auguro.

«Stai cercando di mettermi paura?»
«No, amore mio, ti sto invitando semplicemente a starmi vicino.»
Il suo sorriso strafottente mi infiamma all’istante. L’ho odiato per questo all’inizio e lo amo per lo stesso motivo adesso.

Ciò che mi ha impressionata sul serio in questo romanzo sono stati i colpi di scena, gli stravolgimenti, le cose che non ti aspetti. Mi emoziono sempre quando un’autrice riesce a inserire nuovi elementi che capovolgono la storia, intrecciandoli perfettamente con ciò che è già stato scritto e dando logica al tutto. Cecilia K. in questo è stata maestra.
I protagonisti sono molto ben definiti, sia nel fisico che nel carattere, inoltre ognuno ha il proprio spazio, la propria storia, un passato, un presente e un futuro.
Rain, con le sue contraddizioni, le sue insicurezze, una vita difficile, il desiderio di trovare il suo posto nel mondo, un domani tutto da scrivere. I gemelli Liam e Chris, così uguali eppure così diversi, pure fisicamente, Grace, dolce e a tratti fragile, insicura… Anche i personaggi secondari hanno un impatto forte sul lettore, nessuno escluso (e vi assicuro, non sono pochi).

«Sono molto fiero di te, Rain. Hai attraversato il tuo inferno e ne sei uscita splendente. Le fiamme non ti hanno consumata ma ti hanno fatta brillare. Se il dolore che ho provato nel guardarti andare via ha prodotto questo risultato, beh, allora sono felice di aver sofferto perché la Rain che oggi posso finalmente amare e stringere è una donna incredibile.»

“Rainbow” è uno di quei romanzi che ti entrano talmente sotto pelle da farti sperare, un giorno, di vederlo trasformarsi in un film, per poter poi acquistare il dvd e così guardarlo, e riguardarlo, e riguardarlo ancora.

Sensualità:

cuori2

Recensione:

FirmaShi

Editing:

pandora

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