Recensione “Prima che cali il giorno” di Mary Calmes

 

 

 

 

 

Terrence Moss. Conrad Harris. Gold Team Leader. Darius Hawthorne. La Volta. Fare il giocoliere con tutti questi nomi per alcuni potrebbe essere un problema, ma per Darius è la quotidianità. Quando un capitolo della sua vita si chiude, lui si lascia alle spalle un nome e le persone a esso collegate. In oltre quarant’anni è riuscito a tenersi alcuni colleghi, perfino qualche amico, ma nessun compagno. Qualcosa però sta cambiando.

Il più recente capitolo della sua esistenza si apre su uno scenario completamente diverso: una casa stabile, un’identità recuperata, una famiglia improbabile, e adesso la possibilità di incontrare di nuovo il solo uomo che Darius abbia mai amato, Efrem Lahm. I motivi della loro separazione sono ancora validi e sembra impossibile che i due possano fidarsi l’uno dell’altro. Ma Efrem ha già deciso che non lo lascerà andare… e Darius dovrà decidere se vuole mettere a rischio il suo cuore, prima che cali il giorno.

Secondo volume della Serie “La Volta” che prosegue nelle avventure mafiose facendoci ritrovare vecchi personaggi e mostrandocene dei nuovi. Nel primo volume avevamo conosciuto Ceaton Mercer, valoroso marines costretto a lasciare l’esercito e finito quasi per caso a lavorare per una famiglia mafiosa russa.

In questo secondo volume il protagonista indiscusso è il capo di Ceaton, il Leader del suo Gold Team, un uomo con mille identità ma noto a tutti come La Volta. E’ un uomo, come lo era stato anche Ceaton, vissuto fra le armi e le battaglie, ma che ora ha scelto di guidare un’organizzazione internazionale che invece che uccidere le persone, le salva e le protegge. Un uomo che tuttavia ha da sempre le mani sporche di sangue e il cuore chiuso per non soffrire, per non dover avere niente da perdere con la vita che fa.

Questa serie tuttavia unisce lo spy thriller con dei racconti romance che danno a uomini duri e che hanno sempre preferito vivere da soli, una opportunità di amare ed essere amati.

La storia in sé è molto forte e intensa, ha spunti davvero interessanti, tuttavia, come per il primo libro, mi ritrovo a ripetere le stesse cose già dette: la narrazione è molto veloce e fatta di dialoghi eterni, con poche pennellate di descrizione sia degli ambienti che dei sentimenti o delle emozioni. Una maggiore riflessione avrebbe fatto uscire particolari che così invece sfuggono e la storia corre troppe veloce, scivolando via dalle mani di chi legge prima di averla assaporata.

Molto carino, con del potenziale non sfruttato.

 

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