Recensione “Plight – Promessa di matrimonio” di KM Golland

 

 

 

Sostantivo: una situazione difficile, o spiacevole.
Verbo: impegno o promessa solenne. Fidanzamento ufficiale prima del matrimonio.

Mi sono promessa a un uomo. Beh, tecnicamente a un ragazzo. Avevamo otto anni ed eravamo vicini di casa. Mi ha regalato un Cheezel, me lo ha infilato al dito e mi ha chiesto di sposarlo.
Quel Cheezel me lo sono mangiato.
Ho anche risposto di sì, ma che avremmo dovuto aspettare finché non avessimo avuto trent’anni.
La scorsa settimana ne ho compiuti trenta e adesso lui vuole riscuotere quella promessa.
A parte gli scherzi, Elliot Parker è matto se pensa che, di punto in bianco, con un messaggio privato su Facebook, possa stipulare il diritto vincolante di un accordo contrattuale verbale, che suggellerà il nostro fidanzamento del cazzo, di ventidue anni fa.
Matto.
Però, chissà se è davvero come nella foto del profilo?

Mi è piaciuto molto, ironia, amore, amicizia e passione.

L’ho adorato sin dalle prime battute con la prima e-mail della promessa del matrimonio citata in giudizio e ho continuato ad amarlo con le battute dei protagonisti le scene da batticuore e la forza del volontariato per una giusta causa.

Risate ed emozioni con il ricordo del fidanzamento con un Cheezel e la caparbietà di Elliot di far capitolare Danielle.

“Prima o poi, la sua corazza avrebbe ceduto e la mia Danielle, quella di cui mi ero innamorato la prima e la seconda volta, sarebbe stata lì ad attendere che mi innamorassi di nuovo di lei.”

E se il signor Rimuoni-schegge, Re dei baci, Lots Parker infrangesse le barriere del cuore di Danielle?

“Il suo tocco era estasi, il suo sapore e beatitudine, e quando stavamo insieme era il paradiso, un luogo e un momento da cui non volevo mai andarmene.”

Non rinunciare a lei, non rinunciare ai ricordi, ma la paura è dietro l’angolo, la paura di essere abbandonata nuovamente, ancora una volta, sentirsi fragili, i ricordi di quella botola che continuano a incombere sotto forma di incubi.

“Rinunciare a te è stato il solo e più grande rimpianto della mia vita.”

Lei e il Pugly, “piccolo quadrupede peloso di un torello scatenato e cagone”, lui e mIster perfezione, la sua dolcezza, il suo grande cuore.

“Sei la cosa più bella che abbia mai visto, Danielle Cunningham. E l’unica cosa che manca, in questo preciso momento, è un Cheezel su quel dito.”

Esilanti e divertenti le mamme di entrambi, impiccione suocere pronte per il grande evento.

“Tu e Danielle siete due piselli in un baccello molto raro, di una pianta altrettanto rara che, qualche volta, vorrei tanto tagliare.”

La paura dell’abbandono, la paura di non poter superare quella botola, la paura di non essere abbastanza, quello giusto.

“E continuerò ad innamorarmi di te, perchè questa è una cosa che non cesserà mai.Sono stato mandato su questa terra per amarti.”

“Sei il mio primo, il mio ultimo e tutto quello che sta in mezzo. Sei il mio cerchio completo… il mio Cheezel.”

Un albero di limoni, un anello di Cheezel, farfalle che svolazzano e due cuori che hanno trovato l’amore, da sempre e per sempre.

Emozionata è dire poco con questo libro, è uno di quei romanzi che continueresti a leggere anche a distanza di anni.

 

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