Recensione “Paura” di Fabio Suraci

 

Fin dalla nascita, una rara patologia impedisce a Mike Parker di provare paura e avvertire dolore. Questa condizione in lui muterà quando la figlia adolescente scompare. Durante l’attesa di notizie Mike sperimenta per la prima volta il significato della parola paura ed è solo l’inizio di un dolore che non avrà fine.

 

 

L’incubo di ogni genitore: vedersi strappare via un figlio.

Volevo prendermi una pausa dai romance e dai fantasy, tornare un po’ con i piedi per terra. Beh, posso dire di non avere appoggiato solo i piedi, ma anche le ginocchia, il cuore e la testa: questo romanzo breve mi ha spezzato!

Il protagonista, Mike Parker, soffre di varie patologie congenite che gli impediscono di provare paura, dolore ed esternare le sue emozioni, ma quando la figlia adolescente scompare, qualcosa cambia nel suo equilibrio piatto.
Di sicuro quelle emozioni, sia provate che celate, mi si sono riversate addosso come un’onda che mi ha travolto.

Le voci narranti sono differenti: Mike ma anche Brenda, la fidanzata della figlia e Dwayne, l’assassino.

 

Mike è sul’orlo di un baratro, per tutta la sua vita i suoi sensi anestetizzati lo hanno protetto da ogni dolore, tanto che ha dovuto imparare a costruire delle espressioni facciali per simulare e comunicare al mondo quello che ci si aspettava da lui.

La scomparsa di Abigail supera ogni patologia, ogni logica medica ed ecco che deve imparare a gestire queste emozioni sconosciute ed inattese.

 

“Sembrava che non fosse più lui a comandare il proprio organismo, ma che un’entità estranea avesse preso possesso di lui e lo stesse manovrando a proprio piacimento, godendo della sua sofferenza”.

 

Ma la sua mente da poliziotto mantiene il sangue freddo e si prodiga per trovare l’assassino della sua bambina.

 

Brenda e Abigail si amavano, avevano anche lo stesso aspetto da gothic girl, una era la linfa vitale dell’altra e i sensi di colpa e l’atroce perdita spezzano l’equilibrio della sopravvissuta.

 

“La resa è la fine. Quando uno si arrende diventa pericoloso, capisci Brenda? Quando uno si arrende, rinuncia a lottare, rinuncia a tutto, ed è quello il momento che la gente sottovaluta. Il momento della disperazione.”

Dwayne è un ragazzo attraente, ogni donna ci farebbe un “pensierino” e lui questo lo sa, gioca con le sue vittime, le studia, ha una mente calcolatrice e spietata.

Si confronta con un nuovo amico sui turpi delitti commessi, vuole avere un pubblico per sfoggiare le sue abilità.

 

“Non voleva essere l’albero che cade e non fa rumore, solo perché non c’è nessuno a sentirlo. Lui aveva bisogno di un testimone delle sue imprese”

 

Non è il primo romanzo breve che leggo di questo autore e ogni volta mi sorprendo della sua capacità di raccontare in così poche pagine una storia strutturata e di impatto.

Ovviamente vanno considerati anche i limiti espositivi, gli approfondimenti non fatti, ma presa così come è, una novella, va più che bene.

 

 

Anna

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Una risposta a “Recensione “Paura” di Fabio Suraci”

  1. Avatar Fabio Suraci
    Fabio Suraci

    Grazie davvero per queste bellissime parole! Mi avete emozionato. 🥹🖤

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