Recensione “One Night At the Bar” di Anna Rain

 

 

Matt Graves ha trent’anni ed è il CEO di un’azienda produttrice di software; Damian Clark di anni ne ha trentotto ed è il proprietario di un jazz bar. Si incontrano una sera in cui Matt sta cercando di tirare le somme della sua vita. Si sente incompleto, nonostante in apparenza la vita gli abbia dato molto: potere, soldi, uomini. Quando incontra Damian, cede al desiderio, pensando che sarà solo uno dei tanti; ma i giorni passano e lui inizia a credereche possa nascere qualcosa di più, pur non riuscendo a lasciarsi andare. Damian, che sembra essere della stessa opinione, non capisce la sua esitazione. Perché Matt non riesce a fidarsi completamente?

Una cosa è certa: per essere felici insieme, dovranno affrontare i fantasmi del loro passato e decidere che ne vale la pena.

 

 

Hi readers Sale e Pepe,

Oggi vi parlo del romanzo d’esordio di Anna Rain, ovvero, “On night at the bar”. 

 

Inizio col dire che scrivere questa recensione è davvero difficile. Generalmente, quando metto su carta il mio parere cerco di raccontarvi cosa ho provato leggendo e cosa quei personaggi e il libro mi hanno trasmesso, sia che siano emozioni positive che negative. Purtroppo, in questo caso, con mio grande dispiacere, devo dire che mi trovo nel secondo caso.

 

Per quanto mi riguarda, è palese, sin dalle primissime pagine, che questa è un’opera di un’autrice molto “giovane”, termine non riferito alla sua età anagrafica, ma a quella, chiamiamola così, artistica. 

Non sono riuscita a entrare in sintonia con i personaggi, in particolare con Matt, il protagonista: è un personaggio davvero poco “lineare”,con dei cambi repentini di carattere e di idee (prima si sta innamorando, poi è solo sesso e tante altre piccole cose). 

 

Inoltre (farò un piccolo spoiler per spiegare meglio cosa intendo), non sopporto uno degli escamotage presenti nel testo, soprattutto, se, come in questo caso, è immotivato, ovvero i triangoli amorosi. Qui non lo amo non perché è un cliché, ma perché trovo che sia forzato solo ai fini della storia e non abbia davvero senso il comportamento di Matt nei confronti di Damian e Alec. Ma, come accennavo sopra, trovo che Matt sia incoerente in tanti tanti aspetti, non solo in questo. 

 

Comunque, anche non considerando questo aspetto, purtroppo la situazione, per i miei gusti, non migliora affatto perché rimane davvero ben poco da valutare. Infatti, una buona percentuale del libro è formato da scene di sesso molto hot e spicy, descritte anche bene (devo dare almeno questo merito all’autrice), ma davvero troppo sovrastanti rispetto a tutto il resto. 

 

Insomma, mi dispiace davvero davvero molto, ma salvo poco e nulla di questo libro e non so nemmeno come indorare la pillola nello scrivere questa recensione. Posso dire che mi dispiace ma nulla di più. 

 

Come sempre, questo rimane il mio personalissimo parere e vi invito, se siete interessati alla trama, a leggerlo e farvi un idea vostra, ma io non lo consiglio. 

 

firma Claudia

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