Recensione “Notte di neve e sangue” di Trìona Walsh

 

Trama:

Sei amici in trappola. Un delitto. Uno di loro è un assassino.

Un’isola avvolta nel mistero, una tormenta, un passato sepolto, un futuro mortale.
Un grande thriller

«Credevo che la morte di Maura fosse stata un incidente. Ma quando ho visto le impronte nella neve, ho capito tutto: i miei più cari amici mi stavano mentendo, e tra di loro si nascondeva l’assassino… Ma chi era?»

Nella notte di Capodanno sei amici di lunga data si ritrovano su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Sono passati dieci anni dal drammatico incidente che li ha divisi e hanno deciso di onorare l’anniversario della tragica morte di Cillian ricordando i bei momenti trascorsi insieme. Mentre attendono la mezzanotte tra bicchieri di vino e chiacchiere, sotto una violenta tempesta di neve che rende impossibili spostamenti e comunicazioni, si accorgono che una di loro manca all’appello: Maura sembra svanita nel nulla. La donna viene ritrovata poco dopo in fondo a una scogliera frastagliata, brutalmente assassinata. Chi l’ha uccisa e perché? Con il passare delle ore, diventa sempre più chiaro che ciascuno di loro ha qualcosa da nascondere agli altri. La neve li intrappola in casa e antichi segreti vengono pian piano alla luce. Nessuno sa più di chi fidarsi: tra di loro c’è un assassino, e chiunque potrebbe essere il prossimo a morire.

 

Thriller non troppo thriller, molto più un giallo con un po’ di suspence.

Ci troviamo in un’isola irlandese, durante una tempesta nelle feste tra Natale e Capodanno. Cara, Seamus, Maura, Daithì, Ferdia e Sorcha si rincontrano dopo tanti anni dalla morte di Cillian, marito della prima e fratello del secondo, per ricordare l’uomo scomparso in mare.

La mattina in cui si sarebbero dovuti rivedere tutti insieme, anche con Cara, Maura manca all’appello. E non ci vorrà troppo per capire di chi è il corpo rinvenuto nella Tana del Serpente…

Sarà un arrabattarsi continuo tra segreti e mezze verità, tra l’incapacità professionale di Cara e la sua paura di scoprire che i suoi amici non sono più chi pensava fossero. La delusione per la nostra protagonista non potrebbe essere maggiore, ma il suo finale in stile Poirot ha raggiunto il punto e anche la mia soddisfazione.

 

Devo dire che pensavo meglio: la narrazione scorre ma non veloce come dovrebbe essere per un thriller; i personaggi sono ben delineati nonostante si nasconda molto più dietro a ciò che mostrano; la storia c’è ed è ben scritta ma non mi ha preso fino in fondo.

 

Quindi: storia sì, personaggi e finale assolutamente sì, ritmo no.

 

 

samanta

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