Recensione “North’s pole: un pacco per Natale (Camp Bay Vol. 1)” di Leta Blake

Situato sulle rive del fiume Pend Oreille nello splendido Idaho del nord, il Camp Bay Chalet è una discreta e accogliente locanda molto rinomata tanto tra i locali quanto tra le celebrità minori grazie alla sua offerta di fantastici weekend di vacanza.

La foto ha fatto il giro del mondo…

Figlio di pezzi grossi di Hollywood, North Astor-Ford ha vissuto tutta la sua esistenza sotto i riflettori. Sa bene che c’è sempre qualcuno che gli tiene gli occhi addosso.

Così, quando una foto non proprio innocente finisce sbandierata su tutti i suoi social, North si ritrova umiliato e spaventato. Non ha nessuno a cui rivolgersi, così fugge al Camp Bay Chalet per stare vicino all’uomo che, un tempo, lo proteggeva dal mondo.

La vita di Liam è rimasta bloccata da quando North lo ha licenziato tre anni fa, anche se per motivi onorevoli. Una relazione tra una guardia del corpo e il suo cliente avrebbe causato proprio il tipo di scandalo che Liam era incaricato di prevenire.

Ora che North è tornato nel suo mondo, Liam farà ciò che sa fare meglio: proteggerlo da ogni male. E forse, ma solo forse, la magia del Natale al Camp Bay Chalet aiuterà North a guarire e riporterà a galla quel romanticismo che entrambi hanno sempre voluto.

North’s Pole – un pacco per Natale è ambientato nell’universo di Camp Bay, ma può essere letto come stand alone. Il Natale Rubato di Marie Sexton racconta altre storie della stessa ambientazione.

 

 

North è uno di quei personaggi che non amo particolarmente, ed è proprio il protagonista. Liam, invece, l’ho apprezzato molto.

 

Non è il primo libro che leggo dell’autrice e avrei dovuto ricordare quanto sia esplicita nei dettagli quando si parla di sesso e, nei suoi libri, ce n’è sempre tanto. Mi piace come scrive, però.

Tornando alla storia, ci troviamo di fronte a un ragazzo, North, figlio di genitori famosi e molto ricchi, che non brilla per intelligenza. Un giorno, per sbaglio, pubblica la foto del suo “palo” invece di inviarla in dm… Ovviamente, tale foto fa il giro del mondo in pochissimo tempo e lui si ritrova a non sapere cosa fare, soprattutto dopo aver già fatto figuracce che hanno dato dei bei scossoni alla reputazione della sua famiglia. L’unico che potrebbe aiutarlo a rimediare è Liam, ma lo ha licenziato anni prima perché se ne era innamorato.

Chi è Liam? La sua ex guardia del corpo, un amico, uno tra le cui forti braccia avrebbe voluto nascondersi più e più volte.

Prende quindi l’auto e si rifugia nell’hotel che Liam gli aveva riferito essere un posto meraviglioso in cui passare del tempo, vicino casa sua.

 

E volete che questa foto non sia arrivata anche a Liam stesso? Allora cosa fa il nostro bel faccino? Apre l’app per rintracciare il telefono del suo ex cliente e scopre che si è rintanato proprio vicino a lui. La sua sindrome da crocerossina si avvia in pochissimo tempo e lo ritroviamo a cercare di sostenere – in ogni modo possibile – quel ragazzo disperato, soggetto a crisi di panico per il suo malaugurato gesto.

 

Ciò che mi è piaciuto del romanzo è la positività di Liam, il suo essere sostenitore e con la testa sulle spalle, uno su cui fare affidamento. Stessa cosa è valsa per Rhonda e Suzanne, le proprietarie dell’hotel: dolcissime e meravigliose.

 

North ha sempre avuto persone che gli hanno voluto bene anche se, per lui, non era davvero così. Lui è un personaggio che fa un po’ pietà nella gente, secondo me, proprio perché non è una cima. Fa tenerezza, ha un gran cuore, ma quel cervello… ed è questo che non ho apprezzato molto, il fatto di caratterizzare un personaggio in questo modo.

In generale non mi è dispiaciuto ma non mi ha fatto impazzire.

 

 

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