Recensione “Never the bride” di Charlotte Fallowfield

trama

Abbie Carter si sente destinata all’insuccesso mentre stringe il suo bouquet e inizia a camminare lungo la navata. Ancora una volta. Si sente intrappolata in una sorta di incubo nuziale dove gli eventi si ripetono inesorabilmente allo stesso modo, dove lei è sempre la damigella, mai la sposa. Otto abiti, la maggior parte orribili, sono già stipati nella sua soffitta. Ha più vestiti da damigella che relazioni amorose. È davvero così sfortunata in amore? Abbie non spera più di trovare la sua anima gemella ed è convinta che nel momento in cui metterà in soffitta l’abito numero tredici, non indosserà mai il tanto desiderato abito bianco e conquistando il suo lieto fine.

Questo fino al momento in cui incrocia lo sguardo con uno dei bellissimi accompagnatori, che solo per averle fatto l’occhiolino, trasforma la sua elegante e collaudata camminata lungo la navata nello spettacolo Bambi sul Giacchio. Miller Davis è il primo uomo da sempre che le fa tremare le ginocchia e battere forte il cuore. E, per una volta, l’interesse per un uomo sembra non essere unilaterale. Peccato che l’Oceano Atlantico li separi. Abbie non riesce ad avere una relazione nemmeno con il suo anziano cagnetto, Sumo, quindi quali possibilità ha di averne una con un newyorkese? La sua miglior amica, Georgie, le dice di ignorare i chilometri che la separano da Miller e di provarci, dicendole che il vero amore non conosce limiti.

 Abbie è destinata ad essere per sempre una damigella o il suo desiderio del giorno perfetto con l’uomo dei suoi sogni si avvererà?

Never The Bride è il primo libro della serie romantic comedy Dilbury Village, ma può essere letto come uno stadalone. Tutti i romanzi della serie saranno ambientati nel pittoresco borgo della campagna inglese dello Shropshire, ma racconteranno la storie di differenti coppie che vivono nel villaggio.

recensione

Charlotte Fallowfield ancora una volta ha superato le mie aspettative.

 Never The Bride è la commedia romantica per eccellenza: spiritosa, romantica e commovente. Tante belle emozioni, imbottigliate in un unico libro.

A un certo punto ho riso così tanto che la mia famiglia ha pensato fossi impazzita. E poi ho pianto e sorriso di nuovo.

 Abbie Carter, la nostra eroina, mi è piaciuta tantissimo perché non è la solita ragazza impacciata e sfigata che mi aspettavo. Direi che è l’opposto: bella (anche se lei non si vede affatto così), molto intelligente, spiritosa, amichevole e con un cuore enorme. Così grande che non gli frega niente che l’amore incondizionato per il suo cane scontroso e scorreggione, Mr. Sumo, non sia ricambiato.

 Il nostro eroe è Miller Davis. Lui è bellissimo e molto ricco, ma nonostante i suoi soldi è un uomo che ama la sua privacy e mantiene sempre un basso profilo. Non è il tipico Uomo-Alpha-Sono ricco-Sono potente. Mi è piaciuto il suo lato tenero e il suo senso dell’umorismo.

 Abbie è inglese, Miller è americano e mi sono fatta un sacco di risate quando lui interpreta male alcune parole tipicamente inglesi.

 I personaggi secondari di questo libro giocano un ruolo fondamentale nel rendere la storia completa. Sono importanti tanto quanto i protagonisti. C’è Georgie, la miglior amica di Abbie, e Daphne, una vecchietta dolce e saggia, sua vicina di casa. Loro tre formano un trio ben assortito, con un legame così forte da essere più una famiglia che amiche. In questo primo libro della serie Dilbury Village, l’autrice introduce anche altri personaggi che spero di rivedere nei prossimi libri, come Lord Kirkland, Charlie, Quinn e Heath.

 Quello che rende questo libro così bello non sono solo le scene esilaranti, come un cane scorreggione che si diverte a guidare un trenino, delfini arrapati, cacche volanti, un gigante Winnie The Pooh e uno scooter rosa, ma è il nuovo mondo che Charlotte Fallowfield ha creato. Un mondo fantastico chiamato Dilbury.

 La descrizione di questo piccolo villaggio e dei suoi abitanti è così vivida e reale che è come essere lì, la sensazione è quella di vivere con loro le loro storie e respirare la loro stessa aria di campagna inglese.

 Un bel finale romantico mi ha lasciato con la nostalgia per questo piccolo mondo al quale spero di tornare presto.

 La mia recensione in inglese la trovate qui:

http://jewelbooklover.blogspot.it/2017/01/blog-review-never-bride-by-charlotte.html

 

Recensione: cri-firma

Editing: Ele

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