Recensione “Nessuno disturbi l’amore” di Anna Zarlenga

 

 

 

 

Dori è una scrittrice. A ventotto anni vive ancora con la famiglia, che non la incoraggia affatto, anzi, la soffoca con richieste continue, convinta che in fondo, il suo, non sia un vero lavoro. Ma Dori, sotto lo pseudonimo di Delphine M. Bright, con il primo romanzo ha avuto molto successo. Ha persino sperato che da quel momento in poi la sua vita potesse cambiare. Purtroppo i successivi romanzi non sono andati altrettanto bene e ora il rischio di un altro flop la terrorizza. Come se non bastasse, l’editor la incalza perché consegni in tempo e questa volta condisca la trama “con un po’ di pepe”. Ed è proprio questo il problema… Dori non sa proprio cosa sia il pepe. La sua vita amorosa è ormai da tempo inesistente. In un momento di crisi dovuto allo stress in famiglia, Dori dà fondo ai suoi pochi risparmi e decide finalmente di andare a vivere altrove, per ritrovare un po’ di tranquillità. Non navigando nell’oro, l’unica possibilità è affittare una stanza insieme ad altri studenti. In fondo uno studente dovrebbe studiare: quale fastidio potrebbe mai darle? Dori non immagina proprio in quale guaio sta per cacciarsi…

Anna è una di quelle autrici che scegli ad occhi chiusi, è la garanzia dei chick-lit italiani, adoro ogni sua storia, ogni sua protagonista la rende umana e non la solita inarrivabile e vorresti esserle anche una semplice amica.

I protagonisti maschili non hanno un prototipo, spaziano nei vari gusti e ti ritrovi a individuarli nei passanti.

Insomma adoro la Zarlenga e posso solo dire che appena c’è aria di una sua uscita io sono lì con il pre-order in mano.

Simpatia e stima che si è guadagnata con i suoi libri, la sua ironia nella scrittura e quel benessere mentale che mi lascia ad ogni sua storia.

Le sue storie fanno bene al cuore e lasciano quel sorriso in quelle giornate buie che non guasta mai.

Dori è una scrittrice di romanzi rosa, squattrinata e con una sorta di blocco dello scrittore, causa i troppi impegni familiari, decide così, viste le ristrettezze economiche, di affittare una stanza per  studenti, questo però presuppone una convivenza forzata con i ragazzi; Beh che sarà mai?

“Tu devi raccontare una storia d’amore e non sai come farlo. – Non è esattamente così. – Io ho bisogno di denaro. – Mi sfugge il nesso, perdonami. – Usami. Sarò la tua storia d’amore… Trenta giorni per un amore… non è perfetto? –

E così quell’equilibrio precario verrà sconvolto.

Lei impacciata e dolcissima, lui il Don Giovanni della situazione, una storia sperimentale e due cuori che inciamperanno più volte.

Semplice, romantico, ironico e… da sogno.

ELEONORA

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