Recensione “Neravorio” di Marika Campeti

 

Un caffè rovesciato in un bar di Catania conduce Davide, un giornalista al quale la fortuna ha voltato le spalle, a scoprire sapori e incanti della tradizione mediorientale. È Lara, una sensuale danzatrice, a coinvolgerlo in un incontro di passione che sarà il punto di partenza di un percorso a ritroso, verso la scoperta di un passato che credeva di conoscere. Richiamato a Terracina da suo fratello Mauro per un’indagine su una ragazza ritrovata incatenata nei campi, il presente di Davide si intreccia con quello di Giovanni, un giovane pittore che negli anni Settanta vive un amore impossibile. Gli eventi del passato e del presente si incontrano in un luogo creduto abbandonato: una torre antica che cela legami segreti e dolorosi ricordi di guerra. A chi appartiene la voce nella torre? “Neravorio” è una storia d’amore dalle tinte noir, di vincoli emotivi e prigioni invisibili, di pregiudizi e violenze che si trascinano nel vissuto dei protagonisti. Una storia di memorie e colpe, di occasioni mancate. Quelle che avrebbero potuto cambiare il corso della vita.

 

Marika Campeti è una delle mie certezze letterarie. Le sue storie attraggono e scombussolano, depistano con arguzia e ti rapiscono.

 

C’è sempre un’altra storia dietro a quella principale, e c’è sempre un collegamento tra le due. Mi sono ritrovata a fare congetture su congetture ma non sono riuscita a capire il vero legame e ringrazio, per questo, l’autrice. Mi ha fatto piacere restare spiazzata dalla verità.

 

Davide ha bisogno di riprendere la propria vita in mano e un caffè rovesciato sarà il presupposto per un nuovo cammino, uno che lo porterà a confrontarsi con un passato dato per scontato e neanche troppo nascosto. Lara sarà la miccia per un cambio di rotta e Mauro gli darà una mano a recuperare il vecchio se stesso.

Lara è una ragazza libera, dolce, gentile e piena di energie. Proprio quello che serve al nostro protagonista. Mauro è il fratello maggiore, tenace e caparbio. Ha lottato tutta la vita per essere il migliore e Davide ha sempre sofferto la superiorità del fratello, ma i due si vogliono bene pur non dimostrandoselo.

 

La famiglia è il fulcro del romanzo, l’amore è il prezzo da pagare.

 

La storia di Davide, Lara e Mauro si intreccia a quella di una donna di colore di cui non si conosce la verità se non alla fine. Questa giovane donna, insieme alla madre, è scappata da un uomo che l’ha violentata, e ha cercato di iniziare una nuova vita a Terracina. Qui, non volendo, diventa il sogno d’amore di un ragazzo del luogo, che si invaghisce di lei e le insegna cosa sia l’amore vero.

 

Quest’ultima è la storia che mi è entrata sottopelle, quella che mi ha dato di più, anche per il modo di scrivere dell’autrice e per la particolare suddivisione dei capitoli.

 

Lo stile della Campeti mi piace da impazzire. Non va mai leggera con gli argomenti trattati, ma non per questo è difficile da leggere. Riesce a raccontare la crudeltà senza girarci intorno, ma anche ad alleggerire il tutto senza mai banalizzarlo, con una storia che commuove ed emoziona.

 

Ci sono delle espressioni dialettali non tradotte: non sempre si capisce quello che c’è scritto, e avrei voluto tanto un collegamento per capire le poche frasi. Qui devo ringraziare le mie amiche di blog siciliane per l’aiuto!

 

Amo quest’autrice e leggerò sempre volentieri ogni suo romanzo. Se non la conoscete, vi consiglio di farlo.

 

firma Claudia

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Una risposta a “Recensione “Neravorio” di Marika Campeti”

  1. Avatar Marcella Deiana
    Marcella Deiana

    La lettura di Neravorio suscita coinvolgenti ed intense emozioni. Il romanzo tratta diverse e complesse tematiche, ma la scrittura è sempre chiara, ricca di dettagli, mai banale ed evocativa. Apprezzabile il risalto che l’autrice pone, in ogni romanzo, alla sua terra di origine. Continuerò a seguirla con interesse.

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