Recensione “Mr Carter: Il mio Capo stronzo” di Lorraine Parisi

 

 

 

Scarlett Mitchell si sveglia stordita nel suo letto dopo aver dato una festa da sballo per il conseguimento della sua laurea. Le aspetta un anno sabbatico a New York insieme alla sua amica in un attico in centro. Ma il padre della ragazza decide all’ultimo di tagliarla fuori dal fondo fiduciario e di bloccarle le carte. In contemporanea le arriva una proposta di lavoro dalla Carter Publishing. Una proposta che non può rifiutare visto che è rimasta senza un soldo.

Ma cosa succede quando il capo diligente e scrupoloso che hai appena definito mentalmente sexy e attraente scopre che dietro la tua assunzione si nasconde una raccomandazione? Succede che perde fiducia e diventa uno stronzo. E allora, forse, le difficoltà sono appena iniziate.

 

Una stagista che entra nel mondo del lavoro in tacco 12. Un capo la cui avversione per i raccomandati è ben nota, poiché lui stesso si è fatto strada nel mondo dell’editoria con il proprio impegno. Ma cosa succede quando c’è di mezzo l’attrazione?

Riusciranno Nate e Scar a mantenere le distanze e la professionalità? O i loro sentimenti prenderanno il sopravvento? Tra bugie, momenti bollenti e attimi di pura gelosia, Nate e Scar scopriranno che esistono emozioni capaci di abbattere ogni muro mentale e che spesso cedere al sentimento e all’attrazione non ti renderà altro che felice!

 

Un libro breve, frizzante, passionale e con ottimi protagonisti… L’unica pecca? Fin troppo breve: avrei voluto saperne di più, parlare di loro, leggere di loro.

Lei è la tipica figlia di papà: ricca, viziata, nessuna esperienza lavorativa, eppure l’indomani della sua laurea il padre decide di tagliarle i fondi, buttarla fuori di casa e inserirla nell’ambiente lavorativo.

Il suo datore di lavoro indovinate chi sarà? Ebbene si, il classico bello-ricco-potente e che fa sangue, beata lei, eppure nessun favoritismo è disposto a mettere in atto Mr Carter, integerrimo imprenditore editoriale.

L’attrazione tra i due è palpabile fin dalle prime battute, ma la differenza d’età e le cariche che occupano sembrano “depistare” quei sentimenti in ascesa.

È una lettura semplice che entusiasma quel tanto per portarla ad essere  piacevole e con qualche picco di eros.

Devo ammettere che l’autrice in quelle poche pagine è riuscita a creare una storia, ottimizzarla, rendendola gustosa con pochi dettagli.

Anna

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