Recensione “Male naturale” di Thea Harrison

 

 

 

 

 

 

Claudia Hunter sta viaggiando attraverso il deserto del Nevada quando vede il corpo di un cane sul ciglio della strada. Dopo aver accostato per indagare, si rende rapidamente conto che l’enorme animale è aggrappato alla vita. Mentre cerca di salvarlo con l’aiuto del veterinario locale, Claudia capisce che c’è qualcosa nella creatura che sembra “di più”. Diverso. “WYR.” Il che trasforma quel caso di crudeltà sugli animali in tentato omicidio.Troppo ferito per poter mutare, Luis Alvaraz è riluttante a dire a Claudia cosa sa del suo attacco, temendo che possa renderla un bersaglio. Ma lo sceriffo è corrotto, e i suoi aggressori sanno che Luis è vivo e vulnerabile. A peggiorare le cose, una tempesta di sabbia sta per colpire la città, e se sopravviveranno alla notte, Luis dovrà riporre tutta la sua fiducia in Claudia. Avvertenza: prendi un uomo magnifico temporaneamente bloccato nella sua forma canina, aggiungi una donna forte e determinata, mescola nemici in agguato e una violenta tempesta di sabbia e unisci il tutto. Gustalo con una lattina appena aperta di “ti faccio il culo”.

Un semplice e breve paranormale.

Troppo breve per entrare bene nella storia. L’intensità dei sentimenti e delle emozioni dei protagonisti sono penalizzate dalla scarsa quantità delle pagine.

Peccato per le potenzialità della storia, i personaggi sono caratterizzati da una buona personalità, ma l’eccessiva brevità non permette al lettore di entrare appieno nell’atmosfera e far volare la fantasia, come un pranormale di norma riesce a fare.

Mi è piaciuta la lettura, anche se veloce, anche se l’ho trovato troppo frettoloso, troppo corto, qualche pagina in più non avrebbe certo guastato.

Lo consiglio, per chi ha voglia di una breve lettura, senza impegni, senza troppi preamboli.

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