Recensione “Mai con te” di Manuela Ricci

 

 

 

Perché la fine alle volte può essere un inizio

Sono passati cinque lunghi mesi da quel giorno in cui le vite di Cole e Sophie si sono definitivamente spezzate.

Cicatrici profonde hanno messo radici in quelle anime ormai distrutte dagli eventi eppure, il destino non ha ancora smesso di intrecciare le loro esistenze.

Cole, durante una delle sue tante esibizioni nei vari locali europei viene ingaggiato da un manager di una famosa casa discografica, dando vita a quella che è la sua band: i Blackmoon.

Una luna nera come quella che ormai da tempo illumina il suo cammino dove il sole sembra non voler più sorgere.

Le canzoni, nate dalle dita strette alle corde della sua chitarra parlano ancora di lei, della sola ragazza che abbia mai amato e che forse amerà per sempre con la consapevolezza che non potrà mai averla.

Sophie ha finalmente varcato le porte della San Francisco Accadamy dove il suo talento nel fermare il tempo in un semplice scatto fotografico non è di certo passato inosservato.

Ogni foto rispecchia sempre quella malinconia, quel dolore che si trascinerà dietro per tutta la vita.

La perdita di suo padre, quel tragico momento è inciso a fuoco nel suo cuore che non riesce più a provare emozioni.

Una sera con la sua compagna di corso decide di andare in un locale in centro, non può immaginare che proprio fra quelle mura i suoi occhi precipitino in quello sguardo che gli aveva rubato il respiro, Cole.

Lo stesso ragazzo che gli aveva promesso che tutto sarebbe andato bene, quello che gli ha strappato via una parte di lei che non riavrà più.

Ma Cole nasconde un segreto che potrebbe cambiare ogni cosa se solo potesse rivelarlo ed è questo che inizia a darsi battaglia dentro di lui durante la sua permanenza a San Francisco.

E se alla fine, la verità potesse fare più male di una bugia?

Li avevamo lasciati senza più un noi, singolarmente ognuno per la propria strada, spezzati, rotti, distrutti per quell’amore che era stato spazzato via da un lutto, una colpa non scontata e mai perdonata.

“Sei un nome che mi pugnala i ricordi, Cole Sanders e un solo desiderio, quello di dimenticarti ecco cosa vorrei più di qualunque cosa al mondo.”

Li ritroviamo in questo volume, ed io lo divoro in poche ore, volevo conoscere il loro destino, se il Noi diventava ancora unico Cole e Soph, due anime innamorate, due anime divise.

Loro erano un casino “un casino perfetto… perchè lo sente che siamo nati sbagliati, ma che solo insieme possiamo sentire il sapore della perfezione.”

Niente appare com’è, niente è come appare. Tutto è celato sotto un velo di mistero, tutto sembra una grande bugia, tutto sembra andare pe ril verso sbagliato.

Condividere lo stesso tetto per scoprire e attendere la verità.

“Un castigo, contro il quale non trovo la forza di lottare. Combattere contro quei sentimenti che mi mangiano la ragione.”

Cosa succederà?

Ormai conosco la scrittura di Manuela Ricci, semplice eppure coinvolgente, diretta e sentimentale, fresca e dinamica, una star dello young adult, una scrittrice che della penna ne fa la sua bacchetta magica.

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