Recensione “Lontano da noi” di Teresa Di Gaetano

 

 

 

 

 

In questi tre romanzi si narrano le vicende sui Conti di Barrow.

Nel primo, Rimani qui con me, la fragile Miss Emma Wellinton scommette con Lord Gilbert Thorton in una radura. Chi vincerà la scommessa e soprattutto qual è la posta in palio?

Nel secondo libro, Pezzi mancanti di te, Emma soffre per colpa del matrimonio e perché i due non hanno figli. Tratta male il marito, ma lui non si arrende e continua ad amarla. Quando però Gilbert muore, il pentimento si fa subito strada nel cuore di Mrs Thorton che si mette a cercare nel passato di Gilbert, ma cosa scoprirà Emma nel passato del marito? Sono luci o anche ombre?

Nel terzo romanzo, Amate Ombre, si parla dell’amore tra Maria Vittoria, figlia adottiva di Gilbert ed Emma, e Alexander conte di Barrow. All’inizio il giovane si mostra scontroso nei confronti di Maria Vittoria. Un giorno però decidono di fare una cavalcata insieme. Maria Vittoria cade da cavallo e i due si baciano, innamorandosi l’uno dell’altra. Nel frattempo, la ragazza inizia a scoprire alcuni segreti, come per esempio che Lord McLeod ha fatto soffrire la sua madre adottiva. Ogni giorno che passa, dunque, medita vendetta contro questo Lord. Riuscirà Maria Vittoria a dimenticare il suo passato o sarà il biglietto da visita per la sua disfatta?

Finalmente in unico libro le vicende dei Conti di Barrow che hanno fatto innamorare e appassionare le lettrici più romantiche.

Tre libri in uno per le amanti della narrativa storica, un’occasione da non perdere.

Una bella maratona nell’Inghilterra dell’Ottocento che ci fa conoscere, non soltanto le vicissitudini dei Conti di Barrow attraverso varie generazioni, ma anche la vita dell’epoca, gli usi e i costumi, i drammi e le speranze di un mondo che ci è giunto spesso edulcorato dai romance. L’autrice invece, seppur romanzando la storia, ci ha aperto le porte alla vita vera, fatta di nobiltà e servitù, di inganni e violenze, di cinismo e vendette.

Non mi addentro nelle singole trame perché preferisco consigliare ai lettori di accostarle una a una, mentre invece vorrei soffermarmi sullo stile dell’autrice e sulle emozioni che mi ha suscitato. La scrittura è precisa e ben costruita, elegante a tratti e cruda quando serve, ma pur sempre scorrevole, fluida e molto coinvolgente, in grado di permettere, a chi si accosta a queste pagine, di poter vedere coi propri occhi sia le ambientazioni sia i personaggi, come se si stesse guardando uno sceneggiato. Sempre ricca di particolari ma mai tediosa, permette di poter sopperire con la fantasia a quanto non raccontato, entrando in intimità con i molti protagonisti che si susseguono, arrabbiandosi con loro, gioendo e soffrendo con loro, sperando e illudendosi che la felicità sia a un passo, a una pagina dall’arrivare e invece l’autrice è spesso crudele, o realista, perché più che venature romance se ne trovano di drammatiche. Molte violenze, consuete all’epoca, in particolare ai danni della servitù, tanta sofferenza, troppe morti forse, se proprio devo trovare un difetto.

Tante anche le emozioni che ho provato, spesso di rabbia e frustrazione a seguito di molte ingiustizie, ma anche molta curiosità nel leggere un romanzo che ben documenta lo stile e la vita di un secolo ricordato forse per molte battaglie e tanto romanticismo, dimenticando invece i tanti soprusi e privilegi della classe dirigente, o nobile, ai danni del resto della popolazione.

Un ottimo lavoro.

Consigliato!

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