Recensione “Linea 429” di Salvatore Scalisi

 

 

 

Un autobus di una qualsiasi linea urbana, in una città congestionata dal traffico; una qualsiasi giornata, stramaledettamente uguale ad ogni altra.

Ma sarà veramente così?

Un nubifragio di eccezionale entità, metterà in ginocchio l’intera comunità cittadina. Le strade si trasformeranno in trappole piene d’acqua e di veicoli condannati all’immobilità. Il 429 si riempie, all’inverosimile, ed accoglie sempre più gente che vuole evitare la pioggia e la bufera che si abbatte sulla città. Le lunghe ore di permanenza nella vettura, mettono a nudo le caratteristiche di ciascun utente dell’automezzo che, inevitabilmente, è paralizzato in mezzo ad un traffico bloccato da un evento atmosferico di immani proporzioni.

Che succederà all’interno del 429?

Eccomi qui!

Allora Scalisi è uno scrittore moooolto particolare!

Non sempre è semplice entrare e capire il suo stile, le sue trame.

Questo è il terzo libro che leggo dell’autore e devo dire che la trama, al di là di qualche difettuccio di cui poi vi parlerò, non è male.

Tutto ruota e si concentra all’interno di un comune autobus dove i passeggeri iniziano a conoscersi, chi più chi meno, e nascono anche dei rapporti interessanti.

Il viaggio di questi personaggi si prolunga per via di un’alluvione disarmante che rallenta il tragitto e incide sull’umore dei nostri passeggeri.

Quest’umore altalenante, tra disperazione, angoscia e ansia, viene a contatto con un alone di positività sottile che emerge lentamente tra loro, ma che poi viene spiazzata via da un intoppo che supera di gran lunga l’alluvione.

E qui diciamo che è la parte della trama che mi ha preso più di tutti, perché la scena si capovolge totalmente.

In questo stravagante racconto si intravedono tanti messaggi: come a volte è necessario cercare il lato positivo, quando è invisibile agli occhi, nelle situazioni più sconvolgenti e strane; la gentilezza disarmante delle persone verso gli estranei, la generosità nell’aiutare chi è in difficoltà e, in contrasto, ho percepito la diffidenza, il giudicare male una persona senza conoscerla a fondo.

Un vero e proprio palcoscenico eterogeneo questo autobus!

L’unico difetto in tutto ciò è la difficoltà che faccio ogni volta ad entrare nel racconto e capirne subito le dinamiche, oltre al fatto che l’inizio parte un po’ a rilento, per poi accelerare tutto in una volta.

In conclusione, ho trovato la trama tutto sommato bizzarra, la scrittura abbastanza scorrevole grazie agli innumerevoli dialoghi e il finale ti spiazza!

zara

firma Claudia

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