Recensione “L’incredibile viaggio della novantenne salvata dai pinguini” di Hazel Prior

 

 

 

Veronica McCreedy ha quasi novant’anni e vive da sola da molti anni in una grande casa affacciata sul mare. Durante il giorno è facile incontrarla mentre raccoglie rifiuti sulla spiaggia, imprecando contro chi li ha abbandonati. Dice sempre di avere una memoria di ferro, ma a volte le capita di passare ore a cercare gli occhiali, sicura che qualcuno glieli abbia spostati. Ma qualcuno chi? Forse la povera Eileen, la donna che si occupa della casa e che ogni tanto deve sopportare i suoi rimproveri. Veronica non frequenta molta gente, anzi, da quando ha divorziato da un marito fedifrago seriale, è spesso sola e proprio mentre sta pensando che vorrebbe impegnarsi di più per gli altri incappa in un documentario in TV dove si racconta dei problemi che affrontano i ricercatori a salvare i pinguini di Adelia. Veronica alza il telefono, chiama il remoto centro di ricerca e, dopo essersi accertata delle difficoltà che devono affrontare, parte alla volta del Polo Sud decisa ad aiutarli in tutti i modi. Ma sarà Veronica a salvare i pinguini o avverrà il contrario?

Una storia che ha dell’incredibile e tanti segreti nascosti in un diario messo sotto chiave per troppo tempo.

La quasi novantenne Veronica ingaggia un investigatore privato per ritrovare il figlio perduto, nel mentre accetta un’avventura al polo nord per il salvataggio di una colonia di pinguini.

Una storia che si diletta tra ricordi, avventura, ironia e tanto amore.

Veronica è una donna forte e tenace che ha sofferto molto nella vita, una vecchietta rompipalle che ama guardare i documentari alla televisione e da del filo da torcere alla badante. L’ultimo grattacapo? La sua partenza al Polo nord, un viaggio arduo già per giovani avventurosi, ma lei testarda e cocciuta, inizia questa avventura.

Un blog sui pinguini ci terrà aggiornati delle varie tappe e traguardi raggiunti dal team e un cofanetto ritornato dal passato porterà a galla verità nascoste.

Due epoche a confronto tra i ricordi e una vita passata, nel lontano 1942, e l’attuale vita nel Locket Island del 2012.

Una bella storia, una lettura diversa, affrontata con la dolcezza nei ricordi e con il sorriso sulle labbra per quelle rocambolesche avventure di una novantenne nell’Artico.

firma Anna

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