Recensione “Like a Virgin – Il prezzo dell’amore” di Blioju Andreea Mihaela

 

 

 

 

UN MILIONE DI EURO O L’AMORE VERO?
Lei è una giovane cameriera sarda che stenta ad arrivare a fine mese e che sogna il principe azzurro. Lui è l’annoiato figlio di un ricco imprenditore, playboy incallito e del principe azzurro non ha proprio nulla. Il loro incontro in un bar di Porto Cervo scaturirà in una proposta indecente: due mesi insieme su uno yacht per un milione di euro. È questa la cifra che Francesco D’Angelo è disposto a pagare per avere Raffaella. Tra discussioni, orgoglio e ripicche, un irresistibile gioco di seduzione li vedrà inspiegabilmente coinvolti e complici, come mai prima.
Ma se lui nascondesse qualcosa? E se per lei non fosse soltanto uno stupido gioco? Passione, bugie e tradimenti in un mix intrigante pronto a regalare un romance dai toni seducenti e dai colpi di scena inaspettati. Ma quando sarà il cuore a rischiare di uscirne a pezzi, allora non resterà che scegliere se dare un vero prezzo all’amore o fuggire senza voltarsi indietro. E voi, cosa fareste?

La classica favola servita sulle pagine di questo romanzo. Leggendo la trama sembra tutto così scontato, lei la cenerentola di turno, lui lo scapolo d’oro. Il dio dell’olimpo e l’umana mortale.

Tutto inizia per gioco, uno stupido passatempo del playboy annoiato. Ma quando non si pongono delle regole al gioco nessuno può prevederne le conseguenze. Non ci sarà un vincitore o un perdente.

Raffaella sa che l’unica ad avere qualcosa da perdere , sarà solo la sua verginità ad essere il premio finale o anche il cuore giocherà la sua partita? E quando il cuore inizierà a battere senza controllo, senza più freni allora lì è meglio chiudere il gioco. Nessuno dei due prevede che giocando con i sentimenti si possa essere travolti.

“Raffa, sono qui, davanti a te, e ti sto donando il mio dannato cuore!” E se fosse solo un capriccio? se fosse solo un modo per far andare oltre il gioco? se volesse più tempo per poi gustarsi la scritta game over?

Sentimenti taciuti, sesso sfrenato, bugie su bugie, omissioni su omissioni.

Raffaella non può essere Cenerentola, o Vivian in Pretty Woman o Anastasia Steele. La sua non è una favola, un film o un romanzo di successo. Lei non può avere il suo lieto fine. Ne è convinta.

Il linguaggio è abbastanza semplice, scorrevole, fluido. Gli amici di entrambi i protagonisti riescono a realizzare una bella cornice e far divertire il lettore.

L’unica pecca a mio avviso del romanzo è la poca descrizione degli ambienti, luoghi e paesaggi. Essendo ambientato in Sardegna, uno dei posti più belli, naturalisticamente parlando, immaginavo che l’ambientazione risultasse più descrittiva.

Al prossimo Romanzo.

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