Recensione “L’essenza del delitto” di Linda Ladd

 

Essenzialmente la paura. Ha sofferto durante un coma terribile. È sopravvissuta all’ossessione di un serial killer. Ora, a New Orleans, la detective Claire Morgan della Omicidi spera di dimenticare l’incubo del suo passato nel Missouri. Ma quando viene scoperto un cadavere vicino a casa, le sue paure più oscure tornano a galla… Essenzialmente la superstizione. Come in un sacrificio umano, una giovane donna è legata su un altare, circondata da candele e teschi. Ancora più inquietante è la bambolina voodoo nelle mani della vittima. Un fantoccio trafitto da spilli e con una fotografia che ritrae Claire Morgan… Essenzialmente il delitto. Claire non crede nel voodoo. Ma sa bene che la superstizione è in grado di deformare la mente di una persona e alimentare la follia di un assassino. È qui, nel fitto bayou della Louisiana dove la superstizione si infittisce, che Claire deve affrontare a testa alta la sua paura e incontrare l’uomo che l’ha marchiata come una preda.

 

Linda Ladd è tra le mie autrici thriller preferite. Purtroppo, mi sono lasciata sfuggire i precedenti volumi della serie su Claire Morgan e ora devo fare in modo di recuperarli!

Mi piace come scrive l’autrice e ogni volta mi fa chiedere come riesca a entrare nella mente del serial killer di turno e farlo sembrare tanto reale.

Questa volta, ha lanciato il sasso e ha dato molti indizi su chi potesse essere l’assassino. Quindi, alla fine, restiamo sorpresi, ma fino a un certo punto. Il dubbio me l’ha fatto venire più volte, ma era abbastanza chiaro chi fosse. Di solito non amo capire chi è il cattivo troppo presto nella storia, ma la Ladd ha questo suo modo di scrivere, attirando il lettore a non staccare gli occhi dalle pagine, che ti fa perdonare tutto.

 

Intrigante la storia, scorrevolissima la narrazione, realistici l’ambientazione e i personaggi.

In questo romanzo Claire torna nel Bayou, in Louisiana, luogo di ricordi e vecchie amicizie, luogo in cui si era sentita a casa, da bambina, quando si chiamava Annie, e dove sperava di trovare una famiglia. In questo posto, sia lei che il suo compagno credevano di non doversi rapportare con spietati assassini psicopatici.

Errore! Grave, gravissimo errore.

Proprio durante una tranquillissima giornata, viene riscoperto il cadavere di una ragazza. Quello che fa partire subito a missile la Morgan è il fatto che sembri tutto girare intorno al voodoo e che la bambolina trovata sul posto abbia una sua foto davanti alla faccia.

Ci troveremo a scoprire cadaveri, uno dopo l’altro e a cercare di capire chi si nasconda dietro al volto dell’assassino. Quel personaggio che fa un lavoro di rilievo, che è un pazzo sociopatico già da bambino e che davvero l’ultima persona che ci si potrebbe aspettare.

Tutto è collegato benissimo, ogni personaggio è intrecciato con un altro e un altro ancora. Questo romanzo è strutturato benissimo e non lascia niente al caso… tranne un’informazione: chi va a salutare quel poliziotto silenzioso al cimitero?

 

Questa protagonista mi piace molto, è una donna determinata, forte e capace. Mi piace perché è sempre coerente a se stessa e non si lascia abbattere da niente. È una forza della natura!

 

Continuerò a leggere altro dell’autrice, cosa che consiglio di fare a tutti gli amanti del thriller.

 

 

firma Claudia

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