Recensione “L’esercito dei pomodori tristi” di Adelaide Rossi

 

La televisione trasmette ventiquattr’ore su ventiquattro, con un ricco palinsesto che varia dall’intrattenimento senza cervello alla propaganda religiosa. Non esiste internet. Viene tutto rigorosamente prodotto e distribuito all’interno del Paese. Si dice che un muro alto fino al cielo impedisca a chiunque di uscire fuori dall’ultimo brandello di vita che il batterio mangiacarne ha risparmiato. Una donna, una vigilante senza volto, si ostina a prendere parte a una battaglia forse già persa in partenza. Gioca a salvare il mondo, sempre che il mondo voglia o meriti di essere salvato. A qualcuno importerebbe? Forse a Giulia, piccola innocente anima inconsapevole, l’unica cosa bella in una realtà senza speranza. Poi un giorno un foglietto con poche parole scarabocchiate mette tutto in discussione. “So tutto”. È così che ha inizio un oscuro viaggio a bordo di un pick-up nero in compagnia di tre perfetti sconosciuti, nel quale scoprire cosa c’è al di là del muro svelerà inquietanti e imprevedibili verità.

 

Un distopico a dir poco crudo!!

È una storia complessa che viaggia su più binari, e se all’inizio può sembrare intricata, man mano che si va avanti il bandolo della matassa si sbroglia. Non proprio tutto eh, perché rimangono alcuni interrogativi ma aspetterò pazientemente il secondo volume.

La scrittura è davvero coinvolgente, di quelle che ti prendono subito, ti fanno immergere nella storia senza che neanche te ne accorga.

I personaggi li ho trovati in linea con l’ambientazione.

La protagonista senza volto che lotta in un mondo in rovina, predominato dal fanatismo religioso e da una malattia causata dal batterio mangiacarne, è una donna senza ombra di dubbio con un passato duro alle proprie spalle ed è mossa dal desiderio di proteggere l’innocente sorellina Giulia, che non conosce le atrocità del mondo in cui vivono. L’ atmosfera è fantascientifica, ma dentro c’è di tutto: filosofia, omosessualità, religione.

Un libro veramente molto particolare, ma non per tutti ecco!!

 

 

zara

Anna

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