Recensione “Le Williams” Andrea Frediani e Matteo Renzoni

 

Venus e Serena Williams, le due donne più vincenti e influenti nella storia sportiva, sono il risultato di un preciso e lucido progetto, che ha avuto inizio prima ancora che nascessero, elaborato dalla geniale (o folle) mente del padre, Richard. Un progetto mirato a favorire l’emancipazione dell’intera famiglia, liberandola dallo stato di soggezione in cui Richard era vissuto. Prima in Louisiana, nel profondo Sud statunitense, poi nelle metropoli caratterizzate da profonde divisioni tra comunità bianche e nere. Richard scommette sulle figlie che devono ancora nascere, come un condottiero che vuole andare alla conquista di un impero senza avere ancora un esercito. Con le sue scelte le forgia per renderle forti, determinate, combattive e ambiziose; ma ha anche il buon senso di salvaguardare la loro crescita, distinguendosi dagli altri padri-orchi di cui il mondo dello sport è ricco. E così arrivano i trionfi: 30 slam vinti tra i 23 di Serena e i 7 di Venus, medaglie olimpiche a profusione, record di imbattibilità tuttora insuperati e una carriera interminabile, che ha regalato loro ancora immense soddisfazioni alle soglie dei quarant’anni. Questo libro narra il percorso straordinario di una famiglia speciale, costellato di cadute e resurrezioni, trionfi e tragedie. Un famiglia vittima e testimone della violenza della società americana, capace però di diventare protagonista della storia e del costume a stelle e strisce.

Una sorta di documentario su carta, ricco di date da ricordare, non è un romanzo di facile approccio, è abbastanza costruito, una cadenza metodica e storica di eventi, di date, di riconoscimenti, un diario arricchito, un appunto mentale di ogni passo delle tenniste che hanno cambiato il tennis mondiale.

Nate a Compton da un padre che ha pianificato la loro vita nei minimi dettagli, decretando le sorti ancor prima dei primi passi, uno sport il loro destino, il tennis, il riscatto di una famiglia, trionfi e denaro che dovevano dimostrare il loro ruolo nel mondo.

“Non pianificare significare pianificare di fallire” così Richard intraprende passo dopo passo e pianifica ogni singolo avvenimento delle figlie nel mondo dello sport.

Serena e Venus, due nere con i completini bianchi su un campo dove nessuno della loro etnia ha mai trionfato nè tantomeno rischiato di avventurarsi, eppure loro spronate dal padre arrivano a podi mai raggiunti prima da nessuno.

Le due sorelle hanno contrassegnato il tennis femminile del primo ventennio del terzo millennio.

Una lettura non semplicissima, diciamo che la ricchezza di troppi dettagli a volte frenava la letture, ricordarsi gli eventi è stata un’impresa, ma la conoscenza dei fatti ha taciuto ogni “sofferenza”.

ELEONORA

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